San Faustino dell’Incarnazione

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Il santo di questa settimana è san Faustino dell’Incarnazione, al secolo Manuel Míguez González, sacerdote spagnolo canonizzato nel 2017 da Papa Francesco e ricordato l’8 marzo. Nacque a Xamirás, nella provincia spagnola di Orense, il 24 marzo 1831, quarto figlio di genitori ferventi cristiani.

Studiò latino nel convitto annesso al santuario di Nostra Signora dei Miracoli a Orense, dove si era trasferito a sedici anni, terminata la scuola municipale. Grazie alla sua vivace intelligenza, conseguì ottimi risultati. L’incontro con un sacerdote dell’Ordine dei Chierici Regolari delle Scuole Pie (Padri Scolopi) lo colpì molto e, conosciuta la vita del fondatore, san Giuseppe Calasanzio, decise di seguirne le orme.

Entrò nell’ordine a 19 anni, il 5 dicembre 1850, e cambiò il suo nome in Faustino dell’Incarnazione. Pronunciò i voti solenni il 16 gennaio 1853 e l’8 marzo 1856, fu ordinato sacerdote. Il suo primo incarico fu a Cuba, dove fu inviato il 3 novembre 1857. Andò a insegnare agricoltura, fisica, chimica e storia naturale alla Scuola Normale di Guanabacoa, fondata dagli Scolopi. Mentre insegnava, sull’esempio di alcune persone del posto, iniziò a usare alcune piante a scopi medicinali ma, per un’intossicazione, tornò in Spagna a curarsi. La sua fama di ottimo chimico gli ottenne, il 16 aprile 1872, la richiesta di analizzare le acque potabili del Municipio di Sanlúcar. Poi fu trasferito a Siviglia e alla nuova fondazione di El Escorial, dove insegnò e fu bibliotecario nella Biblioteca Escurialense; fu anche Rettore al Collegio di Monforte de Lemos. Guarì il futuro re Alfonso XIII di Spagna da una grave malattia quando era un bambino. Molti si rivolgevano a lui per essere curati con le proprietà delle piante che lui conosceva bene. La Direzione Generale della Sanità, infatti, registrò ben dodici dei suoi medicinali come validi e dal 1922 furono venduti in farmacia. Resosi conto dell’ignoranza delle donne di Sanlúcar, dove era stato inviato, diede inizio a una nuova realtà religiosa. Il 2 gennaio 1885, furono approvate le basi dell’Associazione delle Figlie della Divina Pastora, della quale lui fu Direttore. Papa Pio XI approvò nel 1922 le Costituzioni definitive e, nel 1923, le prime suore partirono per le missioni, in Africa e America. Il nome ufficiale fu quello di Figlie della Divina Pastora. Oltre all’impegno come educatore e medico, scrisse vari libri di divulgazione scientifica e dedicò numerose ore al confessionale, diventando il direttore spirituale di molte anime. Morì a Getafe l’8 marzo 1925, a quasi 94 anni.

Daniela Catalano

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