San Francesco con la sua luce illumina il mondo

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La benedizione degli ulivi dei Lions e la Messa nella chiesa dei Cappuccini a Tortona

TORTONA – La festa di san Francesco, il 4 ottobre, quest’anno ha unito l’aspetto religioso a quello civico perché, prima della Santa Messa delle ore 18 nella chiesa dei Cappuccini, il Lions Club Tortona Duomo ha inaugurato la targa posta a suggello della piantumazione di 33 ulivi.

La cerimonia si è svolta alla presenza del vescovo Mons. Guido Marini, dell’assessore comunale Giordana Tramarin, del consigliere comunale Nicolò Castellini, del consigliere regionale Pasquale Coluccio, del comandante della Compagnia Carabinieri di Tortona, Gianluca Bellotti e dell’archeologa Paola Comba.

L’iniziativa inserita nel service del Distretto 108Ia2 “Il Bosco diffuso”, finanziato dal Past Governatore Pio Visconti, ha previsto la riqualificazione delle aree verdi ai lati della storica scalinata che sale dal centro alla chiesa dei Cappuccini, creando simbolicamente un “orto degli ulivi”.

Mario Mariani e Pierluigi Omenetto, soci del Lions Tortona Duomo, hanno messo a dimora gli ulivi in un terreno incolto e disboscato, avvalendosi della collaborazione del volontariato locale e dei frati, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni di Diocesi, Comune e Soprintendenza Archeologica e Architettonica per la Provincia di Alessandria. Dopo la presentazione dell’opera e la benedizione da parte del vescovo, tutti i presenti si sono recati in chiesa per la Messa.

A presiedere la celebrazione è stato Mons. Marini con padre Filippo Betzu, guardiano del convento, padre Pierangelo Chiera, maestro dei novizi, padre Harald Weber, i frati della comunità e i parroci don Claudio Baldi e don Paolo Padrini. Erano presenti i novizi e i seminaristi.

Nell’omelia il vescovo ha ricordato che guardando san Francesco possiamo riprendere la sequela del Signore in modo più convinto e appassionato e ha indicato tre aspetti particolari della sua vita che sono un importante esempio. Il primo è che Francesco è stato capace di portare luce in situazioni difficili grazie alla bellezza della sua vita, mostrando come le cose si cambiano cambiando se stessi. Il secondo aspetto è l’esempio che santo ha dato quando ha abbracciato e baciato un lebbroso a dimostrazione che era pronto a perdere la sua vita per vivere in comunione con il suo Signore. Il poverello di Assisi, infatti, ha nutrire una vera passione per Gesù e ha insegnato a mettere il Signore sopra a tutto. L’ultimo aspetto è stato colto dalvescovo nella bellezza del cantico composto dal santo alla fine della vita nel quale loda il Signore con gioia per tutto, anche per la morte, perché “riconosce che l’amore di Dio è sempre operante a favore del vero bene di ciascuno”.

«Francesco come scrisse Dante ha precisato Mons. Marini – è un sole capace di illuminare ancora oggi la vita della Chiesa e degli uomini». Prima della benedizione finale, padre Betzu ha ringraziato il vescovo e tutti i presenti e ha salutato padre Weber che ha lasciato Tortona per tornare nella comunità in Germania.

Daniela Catalano

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