Scuole paritarie e volontariato: mancano i fondi
Record di contagi nel mondo, ma in Italia si va verso la normalità. Intanto alcune famiglie stanno vivendo momenti critici proprio a causa dell’emergenza sanitaria
Mentre nel mondo continua la crescita del numero di contagi e domenica scorsa si è registrato il record di 183 mila nuovi casi in 24 ore con il Brasile che ha tagliato il triste traguardo di 50 mila decessi e con la Germania in allerta per il cosiddetto “disastro della Tonnies” con oltre 1400 contagiati (ma il numero è in aumento di ora in ora) nel più grande mattatoio d’Europa nel Nord Reno – Vestfalia, in Italia la situazione sembra essere in costante miglioramento. Calano infatti i numeri dei nuovi contagi e dei ricoveri e cresce il numero delle persone dimesse dagli ospedali che sono sempre più “Covid free”. In Lombardia, la regione più colpita, la situazione è sotto controllo e sul totale giornaliero dei nuovi positivi (che rimane sopra le cento unità), più della metà deriva da tamponi effettuati a seguito di positività da test sierologici. In ogni caso – fanno notare gli esperti – la carica virale è bassa e nella stragrande maggioranza dei casi non ci sono sintomi.
Tuttavia le raccomandazioni alla prudenza, all’uso della mascherina laddove è previsto, all’evitare assembramenti, non sono venuti meno in questa fase delicata in cui si è chiamati a conciliare il desiderio di una ritrovata libertà con l’esigenza di non ricadere nel baratro.
Questa settimana vogliamo puntare l’attenzione su due aspetti che riguardano la vita di numerose famiglie alle prese con l’emergenza sanitaria: la questione non ancora completamente risolta delle scuole paritarie e la crisi che alcune associazioni di volontariato hanno dovuto affrontare.
Scuole paritarie
Torniamo a parlare di Paritarie perché giovedì 18 giugno – proprio nel giorno in cui le scuole paritarie sono “scese in piazza” per un flash mob davanti alla Camera dei Deputati a Roma per sostenere la richiesta di risorse adeguate e la libertà di scelta per le famiglie – è giunta dal ministero dell’Istruzione la notizia che i 29 milioni di euro destinati dall’Europa per l’istituzione delle “smart class” alle superiori attraverso l’acquisto di pc, tablet, webcam, software e licenze per piattaforme di e-learning, sono destinati esclusivamente alle scuole statali.
Un’altra doccia fredda per gli oltre 110 mila studenti delle secondarie di secondo grado che hanno scelto la scuola paritaria. Ancora più fredda se si legge il bando in questione che ha l’obiettivo – si veda l’avviso pubblico pubblicato sul sito del ministero – «di garantire pari opportunità e il diritto allo studio».
In cosa consista la «pari opportunità» è difficile da capire se solo le scuole statali potranno avere i finanziamenti.
Il cammino verso la completa parità – lo affermiamo con forza ancora una volta da queste colonne – è dunque costellato da ulteriori ostacoli. E settembre è ormai vicino e le paritarie vivono grande incertezza e non sanno neppure se verranno aumentati i 150 milioni previsti dal decreto Rilancio, una somma ritenuta insufficiente a evitare la chiusura di molti istituti con il conseguente passaggio di 300 mila alunni alle statali e con un pesante aggravio per le casse dello Stato.
Agal
Molte associazioni di volontariato si sono trovate a fare i conti con una forte diminuzione degli aiuti – anche economici – da parte di cittadini e benefattori che, sotto l’impulso dell’onda emotiva amplificata dai media, hanno scelto di sostenere ospedali e strutture direttamente coinvolte nella gestione della pandemia.
Un’opzione del tutto legittima, ma che ha messo in ginocchio le realtà impegnate nel sociale, chiamate a far fronte ad esigenze che non sono venute meno con l’arrivo del Covid.
È il caso dell’Agal di Pavia, l’associazione Genitori e Amici del Bambino Leucemico, che in provincia di Pavia gestisce una ventina di appartamenti per accogliere le famiglie dei piccoli pazienti oncoematologici curati al Policlinico “San Matteo”. Una di queste case si trova a Pietra de’ Giorgi, nell’ex canonica.
L’ente è tra l’atro sostenuto anche dall’associzione A,Pe. Cristina di Casanova Lonati, presieduto da Isaia Lucato.
«Il virus ha sconvolto non solo le persone – afferma la presidente dell’Agal Clara Baggi – ma anche tutti i canali della solidarietà. Comprensibilmente tanti si sono rivolti agli ospedali.
Le altre associazioni, come la nostra, ne stanno risentendo pesantemente e oltretutto è da mesi sospesa ogni altra attività di raccolta fondi.
Ora ci troviamo davvero in difficoltà e non so fino a quando riusciremo a far fronte a questa emergenza». Da qui l’appello a un aiuto concreto per poter continuare ad assistere le famiglie già duramente provate dalla malattia dei figli e costrette a lunghe permanenze lontano da casa e, in alcuni casi, ad abbandonare il lavoro.
Marco Rezzani