“Se il problema del clero non fosse il numero ma la santità?”
Venerdì 28 giugno a Torricella la giornata della santificazione sacerdotale
TORRICELLA VERZATE – “E se il problema del clero tortonese non fosse il numero ma la santità?”. È questa una delle domande più autentiche e dirette dell’intensa omelia di Mons. Vittorio Viola nella mattina di venerdì 28 giugno a Torricella Verzate, durante la solenne celebrazione eucaristica al santuario della passione, in occasione della giornata mondiale della santificazione sacerdotale nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù.
Il Vescovo, celebrando l’eucarestia assieme al suo presbiterio, ha ripercorso il mistero del Cuore di Gesù riconducendo tutta l’opera della salvezza all’amore infinito di Dio, riversato su di noi. Il ministero è per i presbiteri il luogo della santificazione personale ed ecclesiale e invitando a “restare nel suo cuore” Mons. Viola ha pregato per la santità di tutti. All’altare vi era il parroco di Torricella don Luciano Daffra e il Vicario generale Mons. Mario Bonati, mentre i sacerdoti hanno preso posto nella navata della chiesa, “bene edificata super firmam petram”. In realtà la giornata era iniziata qualche ora prima nel salone parrocchiale. Alle 9.30 il canto dell’Ora Terza ha aperto l’intenso programma.
In un primo momento don Emanuele Tizzoni ha presentato in sintesi il suo lavoro dottorale in Teologia fondamentale, conseguito nel luglio 2018 presso la Facoltà dell’Italia settentrionale di Milano, con una tesi dal titolo: “Kerygma ed ethos, costituzione della fede e ricerca della giustizia. Una ripresa teologico-fondamentale della filosofia di Italo Mancini” con relatori Pierangelo Sequeri e Dario Cornati. È stata l’occasione per esprimere a don Tizzoni le felicitazioni per l’importante traguardo e conoscere Mancini, professore presso l’Università di Urbino, deceduto nel 1993. Con esposizione chiara e sicura, il relatore ha offerto una sintesi del pensiero con la fatica di leggerne l’attualità e l’utilità per il ministero e l’annuncio del Vangelo.
Ciò che ha colpito è stata la fatica di Mancini nella “battaglia per il Dio vivente”, perché torni a parlare all’uomo di oggi.
Dopo l’intervento di don Emanuele è stato presentato e successivamente omaggiato ai presenti, il libro a ricordo del Card. Giovanni Canestri (19182015), originario di Castelspina (diocesi di Alessandria), che fu Vescovo di Tortona (19711974) e di Cagliari, prima di diventare arcivescovo di Genova.
Il libro, voluto dai familiari di Canestri, contiene testimonianze di cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi di Alessandria, Roma, Tortona, Cagliari, Genova, Castelspina, fra le quali quella di monsignor Lino Piccinini, parroco di Arquata Scrivia e dell’amico Franco Perricone di Voghera.
Dopo l’introduzione di Maria Rosa Pistarino, moglie del nipote Matteo Buzzi, la quale ha illustrato la genesi del libro e alcuni ricordi “di famiglia” dello zio, don Lino ha raccontato a cuore aperto alcuni aneddoti di Mons. Canestri, quando Vescovo di Tortona ha accompagnato lui e i suoi compagni al sacerdozio.
Ne è uscito un ritratto chiaro e commosso che ha ben preparato alla celebrazione eucaristica, con la riconoscenza per coloro che sono stati per noi visibilità dell’amore di Dio.
Il pranzo fraterno in un locale di Torricella ha coronato in amicizia la “calda” giornata.
Don Claudio Baldi