Serravalle Scrivia ha ricordato mons. Luigi Guerra

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I resti del parroco traslati nella tomba in Collegiata, presentato il libro su di lui

SERRAVALLE SCRIVIA – La comunità di Serravalle ha ricordato, ancora una volta, mons. Luigi Guerra, parroco del paese dal 1935 al 1951. Lo ha fatto venerdì scorso, 14 aprile, quando, alle ore 17, nella Collegiata, il vescovo Mons. Guido Marini ha presieduto la Santa Messa in suffragio del sacerdote a 72 anni dalla morte e ha benedetto il nuovo sepolcro presso l’altare della Madonna Addolorata, patrona del paese.

Al termine, sempre in chiesa, è stato presentato il libro dal titolo La perla del clero tortonese – Mons. Luigi Guerra, curato dai parroci don Francesco Larocca e don Luca Gatti che hanno organizzato l’intera commemorazione dopo il convegno dedicato a mons. Guerra del 2021. Alla presentazione, moderata dal nostro direttore Matteo Colombo, sono intervenuti lo stesso vescovo, i due sacerdoti, il sindaco di Serravalle Luca Biagioni, don Maurizio Ceriani e don Carlo Bolchi. Tra il pubblico il nipote di don Guerra, Pierluigi, insieme alla famiglia, don Fulvio Berti (che ha scritto l’epigrafe sulla nuova tomba), don Pinuccio Volpara e numerosi fedeli.

«Nel 2021, – hanno detto don Larocca e don Gatti – in occasione del 70° della morte di mons. Luigi Guerra, parroco di Serravalle Scrivia per 16 anni, la comunità parrocchiale ha celebrato l’anniversario realizzando un ciclo di conferenze e curando la ristampa del numero speciale del nostro bollettino in sua memoria, che era stato pubblicato poco dopo la sua scomparsa. Da questi eventi è nata l’idea di traslare i resti mortali del defunto sacerdote nella Collegiata e di pubblicare la raccolta delle conferenze e altra documentazione inedita, conservate nell’archivio storico parrocchiale, in questo ultimo volume».

Mons. Guerra ha lasciato un ricordo indelebile tra i serravallesi per la sua premura verso i giovani, i sofferenti, i malati che andava a trovare ogni giorno in ospedale, e gli anziani soli per i quali aveva pensato al “Ricovero”, tanto sognato e desiderato e che oggi è un’apprezzata realtà a lui intitolata.

Il suo progetto pastorale metteva al centro le nuove generazioni, l’associazionismo cattolico, i sofferenti, la carità. Ed è stato, tra l’altro, un vero formatore di schiere di futuri sacerdoti, almeno da quando prese la guida del seminario di Stazzano: basti ricordare le vocazioni di don Bolchi, di mons. Pino Viano, di don Piero Montecucco…

Il vescovo, durante l’omelia della Santa Messa, ha commentato la Parola del giorno, ha invitato alla preghiera e ha fatto cenno alle opere compiute da mons. Guerra. Dopo, al termine della presentazione del libro, ha voluto tornare sulla figura del compianto parroco grazie a tre citazioni.

La prima dello scienziato e fisico Enrico Medi che definiva il sacerdote come il volto di Dio in mezzo a noi. La seconda di Gabriel Marcel, filosofo e pensatore francese, che sosteneva che in certe persone la presenza di Dio è così evidente che non si può dubitare di Lui. Infine, la terza del cardinale Federico Borromeo che sottolineava come sia beato e felice quel sacerdote che è amico della carità.

Tre riflessioni riconducibili a mons. Luigi Guerra: buon pastore in mezzo alla gente, capace di testimoniare con la sua persona la presenza del Signore, uomo appassionato e felice perché “frequentatore” della carità.

Al sindaco Biagioni è toccato il compito di rivolgere i saluti iniziali a nome della cittadinanza, don Ceriani ha inquadrato storicamente la presenza di mons. Guerra in Diocesi di Tortona, don Bolchi (che ha conosciuto personalmente Guerra) ha “aperto” l’album dei ricordi e don Gatti e don Larocca hanno raccontato come è stato confezionato il libro che è poi stato distribuito gratuitamente ai fedeli di Serravalle, nipoti o parenti di quei parrocchiani che don Guerra scriveva nel suo testamento di amare “senza riserve e senza limiti”.

(Foto: Gianni Torchia)

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