2 domande al sindaco di Novi Ligure Cabella
«Il nostro impegno per il lavoro e l’ambiente»
NOVI LIGURE – Il bilancio della sua attività politica del 2019?
Il cambio dell’amministrazione comunale seguito alle elezioni di primavera ha originato i suoi primi effetti quasi in sordina, forse pochi si sono accorti che qualcosa è mutato, perché in effetti nella città la vita continua regolarmente, ma quei pochi avranno certo notato un certo pragmatismo nell’affrontare i piccoli ed i grandi problemi della cittadinanza.
Innanzitutto, infatti, rilevano le volontà declamate e le azioni per farle coincidere con l’attività amministrativa portata avanti dagli uffici responsabili. Comunque ritengo di poter elencare, tra le cose positive, la nomina del nuovo Disability Manager, l’insediamento della nuova Consulta per la Sanità, la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione del Consorzio Servizi alla Persona, la nomina dell’amministratore unico del CIT, l’istituzione del Servizio di Polizia di Prossimità, il rilancio del mercato del giovedì attraverso l’inserimento di operatori in via Roma, la creazione della Consulta per il Commercio, l’avvio di opere di manutenzione del verde cittadino e della viabilità interna, il trasferimento degli uffici INPS nella sede del palazzo municipale, la tempestiva azione della protezione civile in occasione delle intemperanze climatiche del 21 ottobre e del 25 novembre.
Nel campo del lavoro e dell’occupazione l’amministrazione si è presentata in prima linea sia nella vicenda Pernigotti, dove qualche positività inizia a profilarsi all’orizzonte, sia nella questione ex ILVA, di ben altro spessore qualora non si avverassero le condizioni ipotizzate dal Governo per il superamento della crisi.
Il suo augurio alla città per il nuovo anno.
Per il 2020 vorremmo che ogni azione fosse indirizzata al soddisfacimento delle esigenze di lavoro evidenziate dalla città, alla riorganizzazione della macchina operativa comunale e alla realizzazione di un nuovo piano per fronteggiare con efficacia gli e-venti climatici che mettono sempre più spesso in difficoltà il nostro territorio e le strutture dedicate al soddisfacimento dei bisogni pubblici.
d.c.