Si torna a pubblicare Novinostra

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La Societa Storica del Novese ha presentato i programmi per il futuro. Tra le novità la realizzazione della rivista e gli incontri dedicati al passato novese

NOVI LIGURE – Nella calda serata di mercoledì 13 luglio, ha avuto inizio una serie di incontri a tema, organizzati dalla “Società Storica del Novese”, condotti dal presidente Gian Paolo Mantero, dal vice presidente Enzo De Cicco e dal segretario Danilo Rovegno. Mediante la proiezione di immagini veramente rare, per non dire uniche, è stata presentata la storia dell’associazione nei suoi passaggi più significativi. La “Società Storica del Novese” nasce ufficialmente il 7 giugno 1960, quando dall’assemblea dei 15 soci promotori fu approvato lo statuto. Il comitato promotore era composto da: Gino Arona, Angelo Borghero, Serafino Cavazza, Aldo Carbonara, Angelo Daglio, Pietro Lagostena, Giovanni Lagostena, Edilio Lana, Edoardo Parodi, Vinicio Parodi, Carlomagno Parodi, Pierino Reali, Giuseppe Scagliola, Gian Serra e Carlo Tacchino.

Chiamata dapprima “Società Storica Novese”, divenne poi “Società Storica del Novese”, perché fosse chiaro che il suo interesse era indirizzato a tutto il territorio, soprattutto a quello noto come “Oltregiogo Genovese”. Presidente divenne Angelo Daglio, insegnante di Storia dell’Arte al liceo classico “A. Doria”. La sede era a Palazzo Parodi. L’emblema della Società è la fontana di piazza Collegiata, conosciuta da tutti come la “fontana del sale” e reca la scritta “Società Storica Novese”, ma con una particolarità: ai piedi della fontana, in basso a destra, si nota uno specie di “scarabocchio” incomprensibile che in realtà è la firma dell’autore del disegno, vale a dire dello scultore, pittore, storico, Pietro Lagostena.

Lo scopo principale dell’associazione è quello di “esercitare una valida tutela del patrimonio storico e artistico di Novi e del Novese” e si realizza operando con lo studio e la divulgazione della cultura locale, in tutti i suoi aspetti, oltre a quello delle vicende storiche, le quali non sono forse grandi ma che meritano di essere tramandate. La sede dal 1983 è situata al piano terra di un prestigioso e nobile palazzo nel centro storico di Novi, in via Gramsci 73, ed è aperta ai Soci e al pubblico ogni domenica mattina dalle 10 alle 12. All’interno è visitabile un museo storico che raccoglie cimeli della storia novese con una sezione dedicata alla Battaglia che si svolse il 15 agosto del 1799 tra le truppe austro-russe e l’esercito francese. Recentemente è stata inaugurata la biblioteca che contiene oltre a tutti i numeri della rivista “Novinostra” pubblicati dal 1960 a oggi, tutte le pubblicazioni della “Società Storica del Novese” oltre a numerosi volumi frutto delle donazioni di soci e appassionati. Due momenti significativi hanno caratterizzato la serata del 13 luglio. Il primo è stata la lettura, in perfetto dialetto novese, da parte di Valeria Spada, presidentessa e attrice della compagnia teatrale amatoriale novese “I Matt’Attori”, della famosa poesia Dialètu ’d Nèuve. Il secondo la consegna della targa ricordo a Dario Ubaldeschi (nella foto), uno dei primi ad aderire a questa Società nel 1960. Con il numero 13 della Rivista del giugno 2022 si conclude l’accordo di aggregazione, stipulato il 26 novembre 2015, tra Francesco Melone, presidente della “Società Storica del Novese” e il presidente del Centro Studi “In Novitate”, al fine di pubblicare un’unica rivista Novinostra – In Novitate. Questo ambizioso progetto di “unificazione” sarebbe dovuto servire a gestire al meglio le econo- mie delle due associazioni, offrendo molti approfondimenti scientifici, risaltando i valori paesaggistici, le tradizioni locali, il dialetto e l’editoria, in un discorso unitario. Dopo la scomparsa di Melone, la “Società Storica del Novese” è stata rinnovata e l’ultima assemblea ha eletto un nuovo direttivo che ha scelto di proseguire in autonomia e di pubblicare la sua rivista associativa. Presto, dunque, tornerà Novinostra nel suo formato, con la copertina “giallognola” e con le sue ben note caratteristiche storiche, che l’hanno da sempre identificata. Il direttore responsabile è Luciano Asborno, mentre il comitato di redazione è formato da Danilo Rovegno, Paola Repetto e Andrea Franzante.

Vittorio Daghino

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