Siamo fatti di relazioni
Di Arianna Ferrari e Andrea Rovati
LEI
Questa settimana vorrei parlare di un tema a me molto caro: le relazioni. Probabilmente perché sono croce e delizia della mia esistenza. Alcune specie le conosciamo tutti, inclusi i meccanismi correlati. I parenti non si scelgono – è noto – e se si è fortunati sono una grazia; ma se non lo si è, dobbiamo cercare di starci dentro. Gli amici… discorso complesso. Ci sono quelli veri che, come dice il proverbio, “chi trova un amico, trova un tesoro”. Verissimo! Sono le persone che per te farebbero a botte per poi magari ridartele – per citare Cocciante – ma che ti conoscono forse anche meglio di quanto non ti conosca tu. Su, diciamocelo: quante aspettative deluse da chi credevamo essere amico! E quanta bellezza in chi sai che c’è sempre e comunque anche se non ci si vede o sente tutti i giorni! Ognuno di noi credo possa avere sperimentato l’una e l’altra cosa. I colleghi è questione di fortuna ma sono una categoria a parte. Vorrei però sottolineare le relazioni che io definisco superficialmente importanti. La commessa del supermercato con la quale scambi due parole tra un beep e l’altro, il bottegaio dal quale vai perché solo entrare lì ti fa sentire accolta e ti fa stare bene… Gli incontri casuali, un gesto gentile, una parola buona. Non sapranno quasi nulla della tua vita e tu nemmeno della loro, ma sono quelle relazioni apparentemente superficiali che però ti strappano un sorriso o ti rincuorano anche nei giorni difficili per te e magari anche per loro.
arifer.77@libero.it
LUI
Siamo convinti che i sensi siano la nostra interfaccia con il mondo. Conosciamo la realtà attraverso le sensazioni che il nostro corpo esperisce: la vista, l’udito, il tatto e così via; sono meravigliosi meccanismi della natura e infatti grazie a essi la gustiamo o la soffriamo. Fino a qualche anno fa dei nostri sensi ci potevamo fidare ma ormai abbiamo ammirato troppi effetti speciali al cinema, sentito troppe fake news e visto troppe immagini fotoshoppate o inventate di sana pianta per poterci mettere la mano sul fuoco. Tuttavia, nonostante ciò, i nostri sensi possono essere appagati in mille modi nel fantasmagorico mondo di oggi: mille confort, mare in estate e montagna in inverno o viceversa, si mangia ciò che si vuole quando si vuole e chi più ne ha più ne metta. E però non basta perché le persone, anche se bombardate da sensazioni piacevoli, non sono felici. Manca qualcosa, l’uomo non è solo quello che sente e non è vero che siamo felici nella vita e della vita grazie a ciò. La verità è che abbiamo bisogno di relazione. Abbiamo bisogno di sentire (questo si) qualcuno vicino e di sentire chi abbiamo vicino; sono le persone che amiamo, le più importanti della nostra esistenza, ma anche quelle che incontriamo nelle nostre caotiche giornate e con cui le nostre strade si incrociano anche solo per poco. È come se la prodigiosa macchina del nostro corpo fosse fatta per qualcosa d’altro, per qualcuno. Come se le meraviglie del cosmo esistessero per fare da sfondo a un incontro.
andrea.rovati.broni@gmail.com