«Siamo in trincea… ma resistiamo»

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Giovanni Ferrari, direttore del reparto di Medicina, descrive lo stato di crisi dell’ospedale di Stradella

L’emergenza sanitaria Covid-19 sta mettendo a dura prova i medici e gli infermieri dell’ospedale di Stradella. Le corsie si sono trasformate in vere e proprie trincee dove “soldatesse e soldati” si muovono armati di guanti e mascherine. Sul volto di medici e infermieri si possono scorgere i segni della stanchezza provocati da turni massacranti che sembrano non avere mai fine. Nonostante questa situazione l’impegno e la voglia di curare più pazienti possibile non passa mai, anzi si consolida. Loro, insieme a tutti quelli che operano nelle strutture ospedaliere d’Italia, sono gli eroi di una “guerra” che ha un solo nemico comune: il Coronavirus. L’ospedale di Stradella è stato tra i primi a ricevere pazienti provenienti dai comuni del lodigiano, in quella che fu prima di tutte in Italia definita zona rossa. Pazienti che anche oggi continuano ad arrivare dalle stesse zone e che però si vanno a sommare ai tanti locali.

«Siamo in trincea, esausti ma cerchiamo di resistere. – afferma Giovanni Ferrari, direttore dell’unità operativa complessa di Medicina interna dell’Ospedale unificato di Broni-Stradella – I medici e gli infermieri della Medicina, come del resto dell’intero ospedale, sono encomiabili. Lavorano con una professionalità e uno spirito di sacrificio incredibile. La situazione oggi è la seguente: abbiamo chiuso diversi reparti convertendoli tutti in letti per pazienti Covid, anche se l’afflusso in Pronto soccorso rimane obbiettivamente insostenibile. Detto questo intendo sottoscrivere integralmente il pensiero del professor Raffaele Bruno, direttore di malattie infettive del San Matteo di Pavia: lavoriamo in una regione che vanta una sanità tra le migliori d’Europa, e aggiungo, ci sentiamo comunque supportati dalla nostra Asst nonostante le criticità e le oggettive difficoltà per l’approvvigionamento di dispositivi di protezione e di attrezzature sanitarie in misura non preventivabile. Ricordo inoltre, che noi medici, con gli infermieri siamo costantemente a contatto con il dolore, con la sofferenza e noi stessi rischiamo quotidianamente la vita, per questo motivo rivolgo un appello alla politica: aiutateci attraverso azioni concrete ed urgenti come l’assunzione di medici specialistici ed infermieri».

«Mi rivolgo affettuosamente anche ai cittadini che quotidianamente ci ringraziano: apprezziamo molto la vostra sensibilità e vicinanza, i vostri gesti rappresentano per noi un ulteriore stimolo. Non siamo eroi, siamo medici – continua Giovanni Ferrari – gli stessi  che fino a poche settimane fa venivano talvolta contestati da persone che molto probabilmente si erano laureate presso “l’università di Google”. Spero che manteniate, anche quando questo momento triste sarà terminato, il rispetto. Grazie, rimanete a casa, noi restiamo in corsia e continuiamo ad assistere i pazienti». Il direttore della Medicina di Stradella continuerà ad impegnarsi in questo momento difficile grazie alla collaborazione e all’impegno dei medici presenti in reparto: Claudia Lucotti, Simona Tirella, Antonio D’Ospina, Micaela Brandolini, Susanne Breyer, Dimitrios Elftheriou, Ester Gallanti, Rossana Scabrosetti, Anna Rita Sorrentino e di tutti gli altri medici ed infermieri che operano nel presidio ospedaliero oltrepadano.

Mattia Tanzi

(Nella foto: Claudia Lucotti, Simona Tirella, Giovanni Ferrari, Antonio D’Ospina)

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