Siamo tornati all’ospedale di Tortona

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Ne abbiamo parlato in una lunga e approfondita inchiesta negli scorsi mesi, ma la nostra attenzione sul presidio sanitario cittadino non viene mai meno. Perché i pazienti sempre si domandano come e dove possono essere curati

DI MARCO REZZANI

Torniamo a occuparci dell’ospedale di Tortona in particolare del reparto di Ortopedia che ha già dato prova di essere all’avanguardia con l’utilizzo della “realtà aumentata” per gli interventi di protesi al ginocchio. Nei giorni scorsi la divisione, guidata dal primario Giancarlo Bonzanini, ha ricevuto la visita del noto chirurgo australiano Chris Roberts, uno dei primi ad aver introdotto nel suo Paese l’uso del robot ortopedico. L’innovazione tecnologica applicata alla chirurgia ortopedica esiste da poco più di un anno e il nostro ospedale è stato tra i primi in Italia ad adottarla. Essa permette una precisa personalizzazione nel posizionamento della protesi del ginocchio.

«Il confronto con il dottor Roberts – ha spiegato il primario Bonzanini – è stato un momento proficuo e prezioso per riflettere sui cambiamenti che l’introduzione della tecnologia nelle sale operatorie porterà nella nostra pratica chirurgica. Oggi esistono diversi tipi di approcci tecnologici utilizzabili in chirurgia ortopedica e il confronto tra questi rappresenta senza dubbio un momento di crescita per l’ottimizzazione del risultato, ovvero un intervento perfettamente riuscito e quindi un paziente pienamente soddisfatto».

Ma di ospedale e di sanità nazionale si è parlato anche nei giorni scorsi durante un incontro svoltosi nell’ambito della festa del Pd a Tortona al quale hanno partecipato in veste di relatori Mario Dealessi, Giancarlo Perla, Carlo Buscaglia, Luca Zerba Pagella, Federico Fornaro e Domenico Ravetti.

Parlando dell’annosa questione tra servizio pubblico e privato, il presidente dell’Associazione italiana ospedalità privata ha fatto notare che «non vogliamo porci in alternativa al pubblico, noi vogliamo essere integrativi con un piano studiato a livello regionale che compensi le difficoltà del pubblico con le nostre possibilità».

A sua volta, il sindaco di Dernice Carlo Buscaglia ha puntato l’attenzione sul fatto che i problemi più grandi interessano i centri periferici: «La Val Curone ormai si reca sempre all’ospedale di Varzi, e da qui quando è necessario a Voghera o Pavia, con grave danno economico per la regione. Ma il vero grosso problema è quello della carenza dei medici di famiglia. Come “Terre Interne” stiamo ora pensando di sfruttare i fondi Pnrr cercando di invitare qualche medico di famiglia, offrendo gratuitamente le sedi degli ambulatori, oppure assumendo 5 infermieri, dotandoli di autovettura, perché assistano gli anziani soli e svolgano tutta quella serie di servizi che ora mancano».

Il primario di Medicina dell’ospedale di Tortona Mario Dealessi ha ricordato l’importanza del protocollo per l’accesso e il ricovero in ospedale, da lui voluto e siglato con i medici di famiglia, che ha facilitato e di molto il lavoro di tutti. Riguardo alla situazione del Pronto Soccorso ha fatto notare che, dopo molte criticità iniziali, finalmente è stato assemblato al reparto di Medicina e le cose sono migliorate. «Ho cercato medici, – ha spiegato Dealessi – ho trovato fuori regione la dottoressa Virtuani che ha sistemato il Pronto Soccorso, alcuni medici del reparto danno una mano e ora la situazione è cambiata».

«Le farmacie – ha affermato il presidente provinciale di Federfarma Luca Zerba Pagella – sono ormai l’unico vero presidio sparso sul territorio: nel Tortonese vi sono 26 farmacie, 18 delle quali nei paesi» e ha evidenziato come il 40% delle prenotazioni al Cup – 2.000 su 5.600 totali in provincia – venga effettuato attraverso le farmacie, e che nel periodo del Covid l’opera dei farmacisti con i tamponi e i vaccini è stata determinante. Da segnalare, infine, la situazione di disagio dei cittadini – circa 500 alla settimana – che devono sottoporsi al prelievo del sangue all’ospedale cittadino, costretti a lunghe file, in piedi e con la stagione fredda alle porte.

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