Slitta la riapertura del Teatro “Sociale”
La sindaca di Voghera spiega le ragioni del rinvio. Sul tema interviene anche Marina Azzaretti
VOGHERA – Tempi ancora lunghi per la riapertura del Teatro “Sociale” di Voghera, uno slittamento che inevitabilmente richiederà l’esborso di altri fondi. Ne è convinta la sindaca Paola Garlaschelli. «Tutti noi – ha dichiarato – teniamo molto al nostro Teatro “Sociale”, i vogheresi non vedono l’ora di poterne varcare la soglia e riassaporare la vera magia che si respira al suo interno. Sulla vicenda è però bene precisare che i fondi a disposizione hanno permesso di finanziare un progetto di recupero parziale, che ha escluso il loggione e il foyer, aree che a lavori finiti resteranno pertanto non utilizzabili. Ma mai come in questo caso vale il detto meglio poco di niente. Le suddette risorse sono state parzialmente utilizzate, in relazione allo stato di avanzamento dei lavori; la parte restante è vincolata al loro completamento. Dall’apertura del cantiere, i tempi si sono dilatati per una serie di vicende, tanto da fare slittare più volte la data di fine lavori».
«Inoltre le vicende complesse dell’esecuzione delle opere hanno determinato l’insorgenza di controversie tra appaltatore e amministrazione, sfociate nella formulazione di una serie di riserve, che si traducono in domande di maggiori compensi da parte dell’appaltato-re. – continua la sindaca di Voghera – Questa è la situazione ereditata, alla quale stiamo cercando di trovare una soluzione, aprendo un dialogo con l’impresa appaltatrice per addivenire a un componimento bonario che richiederà la ricerca e l’impegno di ulteriori risorse rispetto a quelle inizialmente stanziate. Di fronte a un problema che coinvolge tutta la nostra comunità, perché il Teatro “Sociale” è res publica per definizione, mi a-spetterei un dialogo costruttivo an-che da parte dell’opposizione».
Sul tema interviene anche l’ex assessore alla Cultura e attuale consigliere di opposizione Marina Azzaretti: «Ho approvato il programma del sindaco perché ho trovato coerenti le linee e gli obiettivi programmatici alla mia visione. Tutti ormai sanno che fui io in prima persona a rielaborare il progetto del Teatro, che così fu approvato dalla Fondazione Cariplo e permise di ottenere un milione e quattrocento mila euro per il suo restauro, grazie alle linee guida che aveva predisposto mio padre, da sempre convinto (convinzione che è anche la mia) che sarà volano di rinascita per la nostra città, non so-lo culturale ma anche economica e sociale. Ho seguito i lavori con perizia, onestà e dedizione, sentendomi responsabile di fronte alla città e alla stessa Fondazione, fino a quando sono stata cacciata.
Credo ancora, senza falsa modestia, per l’impegno che vi ho profuso e quanto ho dimostrato in passato operativamente, di essere la persona più idonea a coordinarne e seguirne il percorso. E di meritarmelo. Sono e resto di Centrodestra e non posso umanamente fare opposizione al Centrodestra e a persone che conosco e stimo.
Posso solo pensare a un mio ricollocamento e a cercare, se possibile, di sostenere e magari dare anche il mio contributo fattivo affinché il programma del sindaco abbia esaustiva realizzazione, per il bene comune della nostra tanto amata citta».
Mattia Tanzi