«Sostenere l’ospedale e le fasce più deboli»

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Il sindaco Chiodi e le prospettive future per la città

TORTONA – Il ruolo delle istituzioni nell’emergenza Coronavirus è andato molto al di là dell’ordinaria amministrazione. Il sindaco Federico Chiodi, oltre che autorità sanitaria locale, è stato un punto di riferimento per la cittadinanza e a lui abbiamo chiesto di analizzare il momento attuale e pensare alle prospettive future.

Il Coronavirus che impatto ha avuto sulla città?

«Un impatto piuttosto violento e inatteso. Abbiamo avuto uno dei primi casi esplosi in Piemonte. Poi è arrivata la decisione della Regione di trasformare l’ospedale solo per pazienti affetti da Covid-19; una scelta dettata dall’emergenza di fronte a una situazione critica. Infine, il momento più duro: la chiusura del nosocomio. Non è stato facile comprendere la decisione, ma a posteriori possiamo dire che questa ha contenuto il rischio di diffusione del contagio e rafforzato il ruolo della sanità locale».

I tortonesi come hanno reagito?

«In generale con sacrificio e disciplina e per questo voglio ringraziare la maggioranza dei nostri concittadini. Ci sono però ancora troppe persone che non rispettano le prescrizioni, le forze dell’ordine stanno facendo un notevole sforzo con i controlli. Occorre maggiore attenzione da parte di tutti. Ne approfitto per raccomandare ai concittadini di non uscire di casa se non per motivi di lavoro, di salute o per necessità comprovate».

Quali sono le priorità del suo lavoro in questi giorni difficili?

«Prima di tutto la situazione ospedaliera. Mi preme esprimere gratitudine a tutti i medici e a tutto il personale ospedaliero che non si sono mai tirati indietro, facendo turni massacranti ed esponendosi a rischi non indifferenti. Un’altra priorità per me è stata quella di consentire alla struttura di lavorare in maniera organizzata per garantire sicurezza a operatori e pazienti. Sono convinto che i sacri- fici di questi giorni di avere un “Covid Hospital” consentiranno alla città, quando tutto sarà finito, la possibilità di avere un ospedale completo ed efficiente. Fondamentale l’arrivo del commissario Giuseppe Guerra con cui il confronto è costante. Abbiamo anche costituito un apposito comitato per sostenere economicamente il nosocomio e garantire l’acquisto di materiali. Mi sono adoperato per contattare persone che potessero fornire il loro contributo. Poi c’è stata l’organizzazione del lavoro comunale, con lo smart working per tutti gli uffici e svolgendo anche molte riunioni politiche a distanza. Infine la massima attenzione alle esigenze delle fasce più deboli della società, per cui stiamo organizzando servizi ed aiuti. In questi giorni sono passato da una riunione all’altra e insieme alle altre istituzioni ci stiamo impegnando ad affrontare un’emergenza sconosciuta».

L’economia riuscirà a reggere all’emergenza?

«Mi auguro che il Governo incominci a pensare a come gestire non solo la ripartenza, ma anche questa fase transitoria in cui stanno emergendo difficoltà grandi per chi non ha mai avuto bisogno di assistenza da parte del pubblico. Per il nostro territorio sarà durissima e serviranno aiuti, per ogni tipo di lavoratore e per chi è povero».

Lo stanziamento dei primi fondi contro le povertà è una risposta?

«È ancora troppo poco. La maggior parte di questi fondi era già destinata ai comuni ed è stata solo anticipata. Ci auguriamo arrivino cifre più corpose ad aprile. Non soltanto i privati dovranno ripartire, ma anche il settore pubblico dovrà fare da traino per il rilancio dell’economia».

Quali sono le necessità a un mese dall’inizio di questa epidemia?

«Dal punto di vista ospedaliero, tramite il Comitato, stiamo cercando di acquistare innanzitutto dispositivi di protezione individuale per i sanitari e macchinari per aiutare i medici a diagnosticare e curare la malattia. Inoltre prosegue il progetto di allestire presso il nostro laboratorio analisi l’apposita macchina per eseguire a Tortona i tamponi per individuare i positivi al Coronavirus. Alcune apparecchiature sono state già acquistate. Grazie all’incredibile generosità di aziende e privati tortonesi, il comitato ha già raccolto una somma davvero importante di oltre 1 milione e 156 mila euro. Ora l’attenzione si sposta sul fronte sociale ed economico».

Stefano Brocchetti

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