Speranza Scappucci cittadina onoraria
POZZOLO FORMIGARO – Venerdì 6 maggio Speranza Scapucci, nata a Roma 49 anni fa, ha ricevuto nel corso del Consiglio Comunale aperto, dal sindaco Domenico Miloscio la cittadinanza onoraria nel paese originario di mamma Maria Piera Damaso.
Durante la cerimonia hanno preso la parola il papà Paolo, Fabrizio Palenzona e Pinuccio Rolandi per ricordare il rapporto che Speranza ha avuto e ha con il suo paese.
Il padre è originario di Viterbo ed è appassionato di musica classica come i suoi genitori, mentre la mamma Piera, “pigeina”, è figlia di Beniamino Damaso e Maria Scotti e sorella di Graziella, tutti pozzolesi doc. La direttrice d’orchestra ha radici salde nella “Fraschetta”. Maria Scotti, con la sorella Alda, è stata una delle colonne della Schola Canthorum della parrocchiale di San Martino.
Il nonno Beniamino, Beniam, un virtuoso del mandolino. Insomma la musica e la famiglia della musicista hanno radici profonde nella dimensione rurale della campagna pozzolese. Speranza, che non nasce e cresce a Pozzolo, ha, però, il paese nel cuore perché qui vivevano i nonni, la zia, i cugini Davide e Gianluca Tavella, e d’estate trascorreva qualche settimana in paese a scorrazzare con le biciclette sulla “Lea”, con le sorelle Gioia e Novella e il fratello Giordano.
E la musica fin dalla tenerissima età è stata la sua vita.
Il talento è esploso subito. Il pianoforte il suo compagno di viaggio, le note e lo studio la cifra di un percorso partito dal basso, con ore e ore di studio e applicazione.
Speranza, anche quando arrivava a Pozzolo, grazie ad amici e parenti, poteva continuare il suo allenamento artistico. Ha suonato il pianoforte del Castello, grazie a Mariolina Pernecco, e poi quello di Lorenzo Caramagna e di Giovanni Fracasso. Tutti hanno aperto le porte delle loro case per dare spazio al talento della ragazzina dai capelli rossi. Studio e applicazione, un carattere solare e gioviale e il ricordo della sua mamma, dei suoi nonni, del suo Pozzolo ovunque nel mondo. Una passione sconfinata per il calcio e per la sua Juventus, come il nonno Beniamino. Ora lei è diventata molto famosa a livello mondiale in tutti in teatri dell’Opera ma sempre con lo spirito di riconoscenza e gioia che contraddistingue il suo sorriso e il suo animo gentile.
Luca Rolandi