Stradella ricorda padre Baderna
Il barnabita, missionario in Cile, è morto a 95 anni
STRADELLA – La comunità è in lutto per la scomparsa, a 95 anni, di padre Lorenzo Baderna, sacerdote barnabita, missionario in Cile da quasi 70 anni. Padre Baderna si è spento nell’ospedale di Santiago del Cile, dove era ricoverato per Covid. Fu ordinato sacerdote nel- l’aprile del 1950 a 24 anni; dopo due anni di servizio in Italia, nel 1952 partì come missionario per il Cile. In questi anni è stato educatore, superiore, rettore ed economo del “Colegio Seminario Conciliar” di La Serena, contribuendo alla crescita educativa e spirituale di tantissimi ragazzi e seminaristi, poi ha lavorato anche a San Vincente de Tagua Tagua e a Puente Alto. Nonostante l’intera vita passata in Cile, padre Baderna non ha mai dimenticato Stradella, dove, fino al 2019, è tornato ogni anno in autunno per salutare i parenti e trascorrere un mese di riposo.
E in queste occasioni è sempre stato disponibile per la parrocchia a celebrare la Messa e confessare, conquistando i fedeli con la sua semplicità, la sua grande fede e la sua forza d’animo. Nella parrocchiale di Stradella, sabato scorso, è stata celebrata la Messa di suffragio, alla presenza dei familiari e in diretta streaming con la comunità cilena dove operava il sacerdote. «Siamo in comunione con i nostri fratelli cristiani di Santiago del Cile e, insieme a loro, ai suoi familiari e chi lo ha conosciuto, eleviamo una preghiera al Padre in suffragio all’anima di padre Lorenzo e di ringraziamento per la sua vita sacerdotale» – ha detto l’arciprete don Gian Luca Vernetti. Nell’omelia, mons. Pietro Lanati, grande amico del sacerdote, lo ha così descritto: «Tutti noi abbiamo apprezzato le sue virtù sacerdotali, la grande fede, l’umiltà e la sua predicazione semplice, convincente ed entusiasta. Dobbiamo dire grazie al Signore per averci fatto incontrare padre Lorenzo. Per me e per tanti di voi è stato un dono. Lui era un prete vero e, mi spingo oltre, un prete santo».
Al termine della funzione il saluto dei familiari: «Ogni volta in cui tornavi a casa, ci raccomandavi sempre di restare uniti e amarci, secondo il comandamento nuovo che Lui ci ha lasciato, e che tu hai seguito per tutta la tua vita, quando hai accettato quell’invito a partire missionario in Cile. Ci hai donato la tua testimonianza d’amore, nella missione, nella tua o-pera di insegnamento e di forma- zione dei seminaristi, perfino nella musica, e nonostante la distanza ci hai fatto sempre sentire che ci eri vicino. Hai seminato tanto amore e da lassù continuerai a pregare per noi».
Oliviero Maggi