Sui luoghi dei miracoli eucaristici

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Il pellegrinaggio diocesano. Cronaca di quattro giorni di fede e preghiera, immersi nella bellezza, da Lanciano, a Manoppello, Bolsena, Orvieto e Siena

Di Don Claudio Baldi

“Sui passi dei giusti Egli veglia” (1 Sam 1,9). È stato proprio così. 4 giorni, da martedì 2 a venerdì 5 aprile, in cui abbiamo camminato, guidati e vegliati dal Signore; condotti davanti ai più grandi miracoli eucaristici che la nostra Italia custodisce.

È mattina presto quando il gruppo, formato da una quarantina di pellegrini, guidati da Michela Ricco dell’Ufficio Pellegrinaggi diocesano, con don Francesco Larocca, pro-vicario generale, e i ragazzi del cammino propedeutico, dà inizio al pellegrinaggio. Io svolgo il servizio di assistente spirituale e durante il viaggio presento i saluti e gli auguri del vescovo e illustro il significato e il contenuto di questi “miracoli”, segni permanenti e doni dell’Amore suo, perché i nostri cuori “ardano” davanti all’Eucarestia, sacramento permanente della sua Presenza in noi. Si arriva così, dopo essere passati al fianco di Loreto, alla prima tappa di Lanciano. Visitiamo la cattedrale di santa Maria del Ponte, con tutto il suo sistema di cripte e di sotterranei, e la chiesa che conserva le reliquie dell’antico miracolo. Stupore e gioia. La celebrazione eucaristica nell’Ottava di Pasqua conclude questo primo giorno.

Il mattino seguente, dopo il pernottamento a Chieti, saliamo a Manoppello per venerare non propriamente un miracolo eucaristico ma il “Santo Volto”, prezioso e antico telo sui cui è impresso il volto del Signore. L’accoglienza dei padri Francescani è squisita. Celebriamo l’Eucarestia. Durante l’omelia, commentando il brano dei discepoli di Emmaus, richiamo il momento in cui i discepoli Lo hanno riconosciuto allo spezzare il pane; così anche per noi il “Santo Volto”, quello del “più bello fra i figli degli uomini”, ci è donato di vedere nell’Eucarestia e di ascoltare nella sua Parola. Al termine della celebrazione invito a sostare in silenzio al “Santo Volto”, senza dire nulla, placando la confusione del cuore e semplicemente “lasciandosi guardare”. “E i discepoli gioirono nel vedere il Signore” (Gv 20, 20). Dopo il pranzo, in un casolare in campagna, al tramonto ci accoglie il lago di Bolsena, dove pernottiamo in un bell’albergo a costa del lungolago.

Al mattino la visita alla basilica di santa Cristina, dove il parroco ci dà il benvenuto e ci ripresenta la vicenda umana e cristiana della giovane Cristina, introducendo la storia del famoso miracolo che porterà nel 1264 all’istituzione da parte di Urbano IV alla solennità del Corpus Domini. Il miracolo eucaristico di Bolsena sarebbe avvenuto nel 1263: mentre un sacerdote dubbioso sulla presenza reale di Cristo nel sacramento dell’Eucarestia stava celebrando la Messa, al momento della consacrazione l’ostia ha sanguinato, macchiando il corporale (ora a Orvieto) e le pietre dell’altare, visibili nella cripta della chiesa. Per pranzo siamo nella vicina e più famosa Orvieto. Nel pomeriggio, guidati da suor Kidane, sorella del Verbo Incarnato, visitiamo il duomo con un bellissimo percorso di arte e di fede fino alla Celebrazione Eucaristica nella cappella del Corporale. La meditazione che presiede l’Eucarestia è a corona di un pomeriggio spiritualmente denso. Dopo la Celebrazione, una veloce “discesa” nel pozzo di San Patrizio e la partenza per Siena. Durante la cena Michela ci porta nuovamente il ricordo del vescovo Guido, che accompagna i passi del nostro andare.

Il giorno dopo visitiamo Siena: la basilica di san Domenico, che custodisce il capo di santa Caterina, piazza del Campo e la cattedrale. Un’immersione nella bellezza. E Siena è di una bellezza struggente. Arriviamo così al culmine del pellegrinaggio nella chiesa di san Francesco, dove è conservata la pisside del miracolo. Il miracolo eucaristico di Siena è avvenuto a partire dal 1730: 351 ostie consacrate, rubate da ignoti ladri sacrileghi il 14 agosto, mentre la città era in festa per l’Assunta, furono successivamente restituite. Si conservano tuttora intatte dopo quasi tre secoli! Il numero delle particole è attualmente di 223 e si presentano fresche e senza alcuna alterazione.

Il pellegrinaggio raggiunge il suo vertice con l’adorazione silenziosa. Davanti alle ostie incorrotte, nelle quali Gesù per noi si è fatto pane che dall’interno sostiene e nutre la nostra vita (cfr. Gv 6, 35), sperimentiamo come l’adorazione diventa unione con Lui. Don Francesco presiede quindi la Celebrazione Eucaristica invitando i presenti a portare a casa, nella vita quotidiana, tutta la grazia di questi giorni e impartisce la benedizione solenne con le sacre particole. Il pranzo è in una caratteristica trattoria e quindi la partenza per il ritorno. Alle 21, ebbri di grazia e di bellezza, siamo tutti nelle nostre case.

L’Ufficio Pellegrinaggi, intanto, è già al lavoro sul prossimo viaggio che si terrà a ottobre nei luoghi di san Benedetto e su quello diocesano a Roma per il Giubileo nel 2025. Per informazioni è possibile telefonare o inviare una mail (tel. 0131 816609; mail: pellegrinaggi@diocesitortona.it).

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