Sul Tabor l’annuncio della gloria pasquale

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La Catechesi quaresimale, la Via Crucis e la Messa per la solennità di san Marziano

TORTONA – Il brano evangelico di Marco, della seconda domenica di Quaresima, che narra la trasfigurazione di Gesù, è stato al centro della Catechesi tenuta da Mons. Viola mercoledì 3 marzo in cattedrale e molto seguita sui media diocesani, dove è stata trasmessa in streaming. Il vescovo ha spiegato come questo evento avviene in un momento decisivo della vita di Gesù: subito dopo le parole di Pietro che riconoscono il Cristo e il primo annuncio della passione.

«Sul monte – ha affermato – è come se fosse data ai tre discepoli una conferma divina della rivelazione avuta da Pietro». Il fatto che Gesù porti proprio Pietro, Giacomo e Giovanni con se, lega la trasfigurazione al Getsemani dove saranno di nuovo presenti loro tre.

Se sul Tabor si manifesta la gloria, al Getsemani si manifesta la tenebra. «I tre non capiscono che a loro è data un’anticipazione della gloria pasquale». Mons. Viola ha evidenziato due elementi che trovano una spiegazione approfondita nella Sacra Scrittura: il fulgore della gloria e la nube che è simbolo della presenza di Dio, «come è avvenuto quando lo Spirito ha coperto con la sua ombra il ventre della Vergine». Sul monte viene svelato chi è Gesù: colui che va verso la morte con la gloria del figlio di Dio, come poi mostrerà sulla croce.

«La croce – ha evidenziato padre Vittorio – è la pienezza dell’amore che unisce il Padre al Figlio».

Per seguire Gesù sul Tabor non si può rimanere in estatica contemplazione e neppure avere paura del mistero di Dio, ma come dice ancora il vangelo, occorre «rinnegare se stessi e portare la propria croce». In questa Quaresima, per diventare davvero discepoli del Signore bisogna fare un’offerta della propria vita, consapevoli che lui l’accoglie, perché vuole davvero che «diventiamo una cosa sola con lui». Nella serata di venerdì 5 marzo, per la Via Crucis, il presule ha ripercorso il cammino della croce affidandosi alle meditazioni scritte dall’allora cardinale Joseph Raztinger per il Venerdì Santo del 2005 al Colosseo.

Sabato 6 marzo, solennità di san Marziano, patrono della diocesi, a causa delle nuove misure anti Covid, il vescovo ha annullato l’incontro previsto con il clero diocesano. Ha, però, celebrato al mattino l’Ufficio delle Letture e ha presieduto la Messa solenne alle ore 18 in cattedrale. Alla celebrazione erano presenti il sindaco con il gonfalone cittadino, le autorità civili e militari, le associazioni di volontari, i religiosi, le religiose, gli ordini equestri tra cui quello di Malta che ha offerto all’altare l’olio da consacrare il Giovedì Santo.

Il pastore diocesano, con i vicari episcopali, i diaconi e i sacerdoti concelebranti, ha invitato i fedeli in duomo e tutti quelli collegati da casa, a «stringersi attorno alla santità di Marziano che con il dono della sua vita santa ha permesso alla Chiesa tortonese di incontrare Gesù vivo nella parola e nel pane spezzato». Al termine dell’Eucaristia, animata dalla Cappella Musicale della cattedrale, diretta da Enrico Vercesi e accompagnata all’organo da don Luigi Bernini, Mons. Viola ha letto il “Messaggio alla Città” che è riportato integralmente nella pagina seguente.

La catechesi di mercoledì 10 marzo è stata anticipata alle ore 20.45 e alla stessa ora si terrà la Via Crucis domani, venerdì 12 marzo, per rispettare gli orari stabiliti dalle normative anti Covid.

Daniela Catalano

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