T. ha la fascia da capitano

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Di Davide Bianchi

La mia classe è prevalentemente composta da femmine. Rappresentano la stragrande maggioranza della variegata e multietnica compagine con la quale, per cinque giorni a settimana, condivido una grande porzione del mio tempo, e con la quale intraprendo percorsi di navigazione tra le diverse discipline. Il gruppo dei maschietti è piuttosto esiguo e per loro non deve essere facile districarsi in questo microcosmo che li vede in netta minoranza: devono per forza fare quadrato, restare coesi e andare comunque d’accordo tra di loro, se non vogliono essere, in un certo senso, completamente soverchiati dalla maggioranza rosa. Nel risicato club di maschietti, ne spicca uno tra tutti da noi particolarmente apprezzato per la sua indole tranquilla e il suo carattere mite. Il suo nome è T. ed è un ragazzino di circa sette anni, biondino, con gli occhi azzurri e piuttosto alto per la sua età. T. è uno dei pochi alunni di origine italiana presente in classe e, nonostante ci fosse stato presentato all’inizio dell’anno scorso, in fase di inserimento in classe prima, come un soggetto molto vivace e di non sempre facile gestione, il ragazzo sin dal primo giorno di scuola ha perfettamente capito dove si trovasse esercitando un comportamento a dir poco impeccabile. T. risulta essere taciturno e riservato, almeno con noi adulti, ma nel corso delle lezioni non si tira indietro e interviene spesso e volentieri quando si tratta di rispondere a un quesito o di suggerire un contenuto da aggiungere a un qualche argomento. Quest’anno abbiamo deciso di investire su T. anche da un punto di vista più sociale e più funzionale nell’economia degli equilibri del gruppo. Infatti, ultimamente, gli abbiamo chiesto di avere una certa cura e responsabilità nei confronti di altri compagni che magari sono di natura molto più vivaci e tendenti a estrinsecare una condotta un po’ più sopra le righe. T. li placa, comportandosi quasi come un fratello maggiore e, quando vede che sono un po’ troppo agitati, li coinvolge in attività più tranquille e meno rumorose. Il tutto senza alcun accenno di paternalismo o rimprovero, semplicemente spostando la loro attenzione su un qualcos’altro di diverso e più consono alla situazione. Devo dire che per ora la cosa funziona bene e T. sembra soddisfatto di questo suo nuovo ruolo di leader silenzioso; spesso con la coda dell’occhio cerca la nostra approvazione o consenso. La fascia da capitano gli dona. Integerrimo.

biadav@libero.it

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