Teatri novesi: come saranno gestiti?
Possibili ipotesi per il “Marenco” e il “Giacometti”
NOVI LIGURE – La pandemia ha fatto dimenticare un evento d’importanza storica: la riapertura del teatro “Marenco”. L’evento, però, è tornato alla mente per alcune dichiarazioni di questi giorni.
L’assessore alla Cultura, Andrea Sisti, ha recentemente affermato la possibilità che il neo consiglio di amministrazione della Fondazione “Marenco”, possa decidere, situazione sanitaria consentendo, una ripresa delle attività di spettacolo dal vivo, cinema ed eventi pubblici, già prima dell’estate, anche per consentire un graduale ritorno alla piena attività di tanti operatori del settore. Il teatro, dunque, potrebbe riaprire già all’inizio dell’autunno, con la sua stagione.
I tempi, però, appaiono molto stretti, non essendo ancora nominato il nuovo “direttore artistico” e dovendo decidere come organizzare anche il “Giacometti”.
Il “Marenco”, inoltre, è stato selezionato, tra ben 249 candidati, per ospitare la nuova iniziativa culturale dal titolo “Musicisti, attori, mercanti, corsari”. Sarà un’occasione per espandere la sua attività in modo autonomo per lo sviluppo del turismo nel territorio. Il Comune ha avuto le competenze per rientrare tra i 37 enti che riceveranno il contributo del bando “Luoghi della Cultura 2020”, promosso dalla Fondazione “Compagnia di San Paolo” per favorire la crescita dell’attrattività dei territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, attraverso la cultura e in particolare la valorizzazione dei beni culturali. L’assessore Sisti su questo punto ha le idee chiare: «Il teatro “Giacometti” non vivrà all’om- bra del “Marenco”. Al contrario, ne affiancherà e integrerà in modo decisivo lo sviluppo, soprattutto se sarà la Fondazione a gestirne le attività. In tal modo, infatti, il “Giacometti”, che potrà offrire uno spazio quotidiano al teatro sperimentale, amatoriale, scolastico o dialettale, aumenterà la propria visibilità e, soprattutto, fruirà di una programmazione unitaria e coordinata». Per la gestione del “Marenco” si prospettano due ipotesi.
Per la prima si ipotizza che la Fondazione “Marenco”, attraverso il direttore artistico, gestisca tutta la programmazione della stagione teatrale nella quale troverebbero spazio le scuole e delle compagnie teatrali amatoriali o dialettali meritevoli. Nella seconda ipotesi la Fondazione si occuperebbe esclusivamente del “Marenco”, organizzando spettacoli solo di “alto livello artistico nazionale”, mentre, il Comune gestirebbe il “Giacometti” riservandolo agli studenti e alle “compagnie teatrali minori”.
Qualunque sarà la scelta, fondamentale dovrà essere la conservazione della “cultura del dialetto novese”. Per le recite scolastiche e le commedie dialettali, che rappresentano una forma teatrale fondamentale, potrebbe bastare il “Giacometti”, altrimenti destinato alla chiusura, ma sarebbe interessante includere qualche spettacolo “non professionale” anche al “Marenco”. Un altro problema di difficile risoluzione è quello delle spese da affrontare per una struttura non autosufficiente e, forse, priva di adeguate sponsorizzazioni, che si tradurrebbero in un costante e crescente debito per l’amministrazione comunale, a scapito di altre necessità.
Vittorio Daghino