Terremoto alla cantina sociale di Canneto Pavese
Gianni Rossi nuovo presidente
CANNETO PAVESE – Terremoto alla cantina sociale di Canneto Pavese, ad appena un anno dallo scandalo giudiziario che aveva coinvolto i precedenti vertici della cooperativa. Dopo la mozione di sfiducia, presentata da 9 su 11 consiglieri, l’ormai ex presidente Antonella Papalia ha rassegnato le dimissioni e il Cda ha eletto come nuovo presidente Gianni Rossi.
Il tutto è accaduto nella riunione del consiglio del 17 marzo scorso, preceduta proprio da una lettera di sfiducia all’allora presidente e al vice Tonino Bolognesi, sottoscritta da Mario Cordini, Amedeo Gasio, Valerio Gramegna, Adriano Nonna, Giuseppe Papavero, Massimo Piovani, Angelo Prevedini, Mauro Riccardi e Gianni Rossi (non hanno firmato Carolina Bertoli e Roberto Ceccherini). L’imprenditrice di Mornico Losana, eletta solamente lo scorso anno alla guida della cantina, ha tentato una mediazione, ma alla fine ha affrontato gli altri consiglieri durante la riunione. Al termine del suo discorso iniziale, in cui ha ricordato i passi avanti fatti in questi 12 mesi e ha attaccato duramente i consiglieri per il modo con cui hanno sottoposto la sfiducia, ha rassegnato le dimissioni anche da membro del Cda e ha abbandonato la seduta.
Dimissioni anche per il vice Bolognesi che, però, ha mantenuto la carica di consigliere.
Il Cda, nella mattina dell’incontro, ha perso anche un terzo membro, ovvero la consigliera Carolina Bertoli: anch’essa ha presentato le dimissioni. A norma di statuto, quindi, il Cda ha proceduto a rieleggere, con l’astensione di Bolognesi e Ceccherini, le cariche vacanti, nominando presidente Giani Rossi e vicepresidente Giuseppe Papavero. Non ancora chiarite del tutto le ragioni che hanno spinto i consiglieri a sfiduciare la Papalia – si parla di «perplessità sui contenuti del piano industriale per il rilancio della cantina» – è probabile che al più presto, quando l’emergenza sanitaria lo consentirà, sarà convocata un’assemblea dei soci per discutere di questo argomento. Rossi, a nome dei 9 consiglieri firmatari della sfiducia, non ha fatto mancare la propria gratitudine e il proprio apprezzamento nei confronti di chi ha condotto la cantina in quest’ultimo anno, rimarcando tuttavia che negli ultimi tempi erano venute meno le condizioni di fiducia necessarie per proseguire congiuntamente.
«Il rinsaldamento del rapporto con i soci, il territorio, le istituzioni e le associazioni di categoria saranno uno dei punti fermi della prosecuzione del mandato» si legge in una nota della cantina.
Oliviero Maggi