Terza Settimana Comunitaria in Oratorio: il tempo vissuto insieme trasforma in dialogo il silenzio

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Gli educatori dell’Unità Pastorale di Voghera raccontano l’esperienza con i ragazzi

VOGHERA – Tutto ha avuto inizio quando a settembre don Cristiano Orezzi e mons. Marco Daniele ci proposero di organizzare settimanalmente degli incontri di formazione, seguendo il sussidio Seme diVento, per i ragazzi del 2007 del nostro oratorio.

La proposta di tenere questi incontri di formazione sembrava all’inizio un compito impegnativo, come risolvere il cubo di Rubik.

Settimana dopo settimana, mese dopo mese, preparare gli incontri si è trasformato in qualcosa di quotidiano e ogni volta cercavamo una nuova ricetta per rendere l’incontro il più possibile adatto a loro.

Con il passare dei giorni abbiamo iniziato a conoscerci meglio e a prendere confidenza con loro, però c’era sempre il silenzio. Un silenzio che faceva dubitare dell’utilità dei nostri incontri. Tutto il percorso ha portato alla realizzazione della Settimana comunitaria, che si è svolta da venerdì 1 a venerdì 8 aprile sul tema del tempo.

Neanche i dizionari hanno una definizione unica del tempo: secondi, minuti, ore, anni sono le basi con le quali viene misurato, ma non è solo questo. Anche adesso dopo aver passato una settimana a parlarne, ognuno di noi darebbe una definizione diversa.

Proprio quel tempo che, finita la settimana, sembra passato in un secondo, ma allo stesso modo dà l’impressione di conoscere i nostri ragazzi da una vita.

Ogni sera abbiamo avuto il privilegio di ascoltare la testimonianza di un ospite: il giornalista della Provincia Pavese, Fabrizio Guerrini, la responsabile della Caritas diocesana, Alessia Cacocciola e il tour operator Gianni Maccagni. Le testimonianze sono state molto diverse tra loro, ma hanno arricchito i nostri cuori e ci hanno lasciato spunti di riflessioni interessanti su cui lavorare.

Il nostro percorso ha avuto un inizio davvero sorprendente. La prima serata ci ha spiazzato, non riconoscevamo i nostri ragazzi.

L’incontro introduttivo organizzato da don Cristiano si è rivelato una vera e propria svolta, i ragazzi erano a loro agio, parlavano, ma soprattutto si stavano esponendo, i loro pensieri e i nostri andavano a formare un bel confronto. Non erano solo parole, erano i-dee, pensieri, sguardi pieni di attenzione.

Durante la settimana però non c’erano solo momenti di riflessioni, ma bisognava anche adattarsi alle nuove regole della convivenza.

Il tutto è stato anche divertente, perché non solo dovevamo studiare per la scuola e mantenere tutte le attività normali, c’era anche l’apparecchiare i tavoli, pulire le cose che si utilizzavano, i bagni e tutto il resto.

Insomma, abbiamo imparato a vivere in comunità, che include anche affrontare le abitudini di tutti gli altri. Queste cose sono state trattate in modo molto particolare dalle suore Gabriella, Francesca e Antonietta, che hanno parlato del Kairos, ovvero del saper cogliere i piccoli momenti in cui tutti noi abbiamo l’opportunità di cambiare la nostra vita. Per la Santa Messa della domenica siamo stati ospiti della parrocchia dei Santi Nabore e Felice a Stradella, dove don Daniele Lottari, insieme ai suoi ragazzi, ha preparato una giornata molto interessante dedicata all’utilizzo del tempo. Da lunedì in poi tutto è cambiato. Bisognava alzarsi presto per pregare, collaborare per apparecchiare e cucinare il pranzo appena tornati da scuola, organizzando il pomeriggio in modo da essere pronti per le catechesi. Dire che i ragazzi abbiano fatto fatica non sarebbe una dichiarazione vera; non solo sono riusciti a svolgere tutti gli impegni scolastici e sportivi, ma sono stati bravissimi anche a svolgere i mestieri più noiosi, con il sorriso stampato sul viso e con chiacchiere e musica di sottofondo. All’inizio di questa settimana nessuno di noi si sarebbe aspettato un risultato così sorprendente, ma adesso abbiamo una seconda famiglia su cui contare.

È stato fondamentale capire che il tempo a nostra disposizione sembra scorrere in modo diverso in base a come lo affrontiamo e dobbiamo imparare a sfruttarlo al meglio cogliendo gli attimi preziosi. Alla fine possiamo dire che è stato faticoso, ma bello e appagante. Speriamo di aver lasciato loro un segno per la vita, come anche loro, inconsapevolmente, hanno fatto con noi, motivo per cui li ringraziamo e non vediamo l’ora di fare una nuova esperienza insieme.

Riccardo Contegni, Lucas Laino, Erica Casassa, Valentina Varatta e Lorenzo Gatto

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