Ti volti un attimo e…
Di Carlo Zeme
Mi sono sempre definito “abitudinario come un neonato”, da quando però otto mesi e mezzo fa è arrivata Margherita questa mia regola, scolpita nella pietra, ora dopo ora rischia di sgretolarsi. È vero, la routine per i più piccoli è la base di tutto, ma qui gli aggiornamenti sono all’ordine del giorno, e così ti volti un attimo e scopri che tua figlia sa fare cose nuove che ti fanno sgranare gli occhi. L’ultima settimana poi è stata un susseguirsi di emozioni: lunedì mattina è stato il turno del “ciao ciao con la manina”, una nuova attività della quale beneficiano quasi tutti: esseri animati e inanimati. Margherita saluta le piante, i palazzi in costruzione e pure i passanti. Pensiamo che il “ciao ciao” se lo sogni anche, dal momento che nel cuore della notte si sveglia e comincia a esercitarsi nel vuoto. Il mercoledì si è trasformata in scalatrice e da lì non ha più smesso. Margherita ha una particolare passione per le ciabatte, anzi, per l’esattezza predilige le infradito. Un pomeriggio, nel tentativo di non fargliele acciuffare, le abbiamo appoggiate sulla sedia; dopo pochi minuti piolo dopo piolo le infradito sono state raggiunte e prese in ostaggio. L’episodio ha dato il via alla sua carriera da free climber e visto che siamo in tema di Olimpiadi, se ci fosse la categoria “Divano” sicuro arriverebbe una medaglia. Infine, venerdì è stata la volta dell’“applauso”: dopo giorni di studio delle mani, Margherita di colpo nel tardo pomeriggio ha fatto partire un applauso fragoroso neanche fossimo alla Scala di Milano per Sant’Ambrogio. Gli applausi ora sono abituali e sono conditi da sorrisi giganteschi però senza denti. Una novità dietro l’altra stiamo crescendo e sento che la strada migliore da percorrere è quella dello stare in continuo movimento perché va a finire che, proprio mentre sto scrivendo questo pezzo, Margherita, nel frattempo, avrà imparato a fare qualcosa di nuovo e mirabolante.
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