Torino ospita il convegno nazionale del Meic
Dal 25 al 27 ottobre al Teatro Valdocco e al Sermig. Sarà presente anche il Meic di Tortona
“La pace è ogni passo. Percorsi di convivenza e sviluppo sostenibile”.
TORINO – Per scoprire e raccontare i tanti percorsi di pace possibili Torino ospita dal 25 al 27 ottobre, a Valdocco, il convegno nazionale del Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale, già Laureati cattolici) “La pace è ogni passo. Percorsi di convivenza e sviluppo sostenibile”. L’iniziativa si è ispirata, nella sua ideazione, ai Messaggi per la Giornata mondiale della Pace degli ultimi quattro pontefici. Dal 1968 ad oggi, infatti, questi messaggi, indirizzati sia alla comunità ecclesiale sia a tutti gli uomini di buona volontà, hanno offerto una gamma di declinazioni positive del termine “pace” che tengono insieme diverse dimensioni, ciascuna delle quali concorre a costruire la pace attraverso la pace, secondo un’inversione del paradigma classico che vedeva la guerra come necessaria via per la pace.
Paolo VI aveva ben espresso questa intenzione nel discorso all’ONU del 1965 di cui ci sembra emblematico un passaggio: “E voi sapete che la pace non si costruisce soltanto con la politica e con l’equilibrio delle forze e degli interessi, ma con lo spirito, con le idee, con le opere della pace”.
Ecco lo spirito che ha mosso il gruppo Meic di Torino e che lo ha portato a dialogare con altre realtà del territorio con cui l’iniziativa è stata condivisa, promossa e organizzata: Centro culturale protestante, Azione cattolica, Mondi in città, Associazione Guarino Guarini per l’arte cristiana, Migrantour Viaggi Solidali, Coordinamento interconfessionale Noi siamo con voi, Comitato interfedi, Missioni don Bosco onlus. Questa è l’ispirazione che ha caratterizzato la medesima struttura del convegno, immaginato come un percorso che si apre con una lettura della situazione geopolitica attuale e, attraverso le diverse declinazioni di pace possibile, arriva a tematizzare il principio di fraternità inteso come via – laica e interreligiosa insieme – per una convivenza armoniosa, lo sviluppo sostenibile e la tutela dei diritti fondamentali.
Le visite ai luoghi di Torino che esprimono il dialogo tra culture diverse costituiscono un ulteriore passo sul sentiero della pace. Tali itinerari interculturali sono guidati da accompagnatori e accompagnatrici di origine straniera oppure da volontarie e volontari impegnati a diverso titolo e in diversi modi nell’accoglienza. L’auspicio è che questa iniziativa possa costituire un’occasione di crescita culturale non solo per i soci delle realtà che l’hanno promossa, ma per tutti coloro che sono interessati a partecipare e che in qualche modo sono e si sentono costruttori e operatori di pace. Il convegno consente davvero di riconoscere che la “pace è ogni passo”: gli ambiti di riflessione proposta affrontano numerose questioni cruciali del nostro tempo, richiamando alla necessità di intraprendere passi di pace. L’apertura di venerdì 25, dopo i saluti dei rappresentanti delle tante istituzioni che hanno collaborato alla realizzazione del convegno, è riservata a Paolo Beccegato, vicedirettore e responsabile dell’area internazionale di Caritas Italiana, sulla cosiddetta “terza mondiale a pezzi”, tema che in questi giorni è ritornato attuale in modo preponderante. Seguirà in serata un dialogo con Ernesto Oliviero, che si soffermerà in particolar modo sull’educazione dei giovani ai temi di giustizia e pace. La mattina di sabato 26 presenterà esperienze di “vie di pace” attraverso la voce di protagonisti significativi: Angela Dogliotti (Centro Studi Sereno Reis), Cleophas Adrien Dioma (Summit nazionale delle diaspore), Maria Bonafede (Chiesa valdese), Edoardo Greppi (Master in Cultural property protection), per poi proseguire con le visite Migrantour, visite interculturali per scoprire spazi che accolgono e che si lasciano accogliere. I lavori si concluderanno domenica 27 ottobre con due momenti di riflessione sul “principio di fraternità”, un approfondimento di Filippo Pizzolato e una tavola rotonda interconfessionale con la partecipazione del rabbino Ariel Di Porto, del pastore valdese Daniele Garrone e dell’imam Yahya Pallavicini.
Luca Rolandi