Torna a casa “Sul fienile”
Il capolavoro della maturità di Pellizza sarà esposto a Volpedo dal 1° al 30 giugno
È la prima tela compiutamente divisionista dell’artista
Un fatto che appassiona e sorprende: il binomio Pellizza-Volpedo.
Un artista nasce in un piccolo borgo storicamente di confine, si forma in maniera rigorosa, si immette nel circuito della pittura più aggiornata, si educa al pensiero e ad un’arte che sommi forma e contenuto, tecnica e idea. E torna nel piccolo borgo, luogo di vita e di lavoro, lui uomo di arte e di pensiero. Ora il Divisionismo va di moda, fa record d’aste, appassiona gli studiosi. Allora, alla fine dell’Ottocento, il divisionismo era una scelta coraggiosa, osteggiata dai critici e vissuta come una battaglia per l’arte: infondere all’arte il linguaggio della modernità.
Poi ci sono stati decenni di altra arte, ci sono state le guerre e la rinascita dalle guerre, un mondo nuovo da costruire eccetera eccetera. Fino a quando non sono ripresi gli studi che hanno restituito a questa pittura la dimensione che le spetta come unica, vera avanguardia italiana tra Otto e Novecento.
Il binomio Pellizza-Volpedo si innesta in questo circolo virtuoso e oggi conta musei, luoghi e atmosfere pellizziane nel piccolo borgo storicamente di confine; un circolo virtuoso innescato dalla donazione dell’atelier al Comune di Volpedo per volontà delle figlie dell’artista nel 1966, proseguito con il recupero dello Studio e la sua apertura al pubblico in via continuativa nel 1994. E nutrito dal lavoro dell’Associazione Pellizza, che tra poco compirà 25 anni, che gestisce la quotidianità e gli eventi straordinari dei Musei di Volpedo con il sostegno della Fondazione CR Tortona, con la collaborazione del Comune di Volpedo e, soprattutto, con l’impegno fattivo dei volontari.
Ogni evento Pellizza è l’occasione per ricordarlo: l’Associazione, i volontari, il fondatore e storico presidente Ettore Cau, l’attuale presidente e direttore scientifico dei musei Aurora Scotti.
Senza questo impegno, il binomio Pellizza-Volpedo sarebbe stato altro.
Pellizza è Pellizza, certo, ma il lavoro intorno alla sua arte e al suo pensiero sarebbero stati differenti e avrebbero avuto declinazioni differenti: questo lavoro è diventato promozione territoriale, crescita del singolo e crescita della comunità.
Cultura, in sintesi.
Sarà anche che Pellizza è Pellizza ed è Pellizza da Volpedo, e quindi è una partenza in vantaggio.
Sarà che Pellizza ha una singolare statura umana e di intellettuale, per dire aspetti che non sono eclatanti come l’altezza della sua arte.
Per dire quelli che addensano la sua arte di significati elevati e di riflessi pedagogici, impressionanti e affascinanti, da indagare e da rendere noti.
Lo studio appunto: necessario, appassionante.
La complessità dell’arte di Pellizza riflette la sua dimensione di uomo e di intellettuale, legato a Volpedo e sempre proiettato all’assoluto: i soggetti, gli spazi, la luce sono lì e diventano simboli e racconti di valori universali.
Ogni evento Pellizza è
l’occasione per fare il punto anche su questo: l’indagine e l’approfondimento sull’universo Pellizza.
Ora è il momento di “Sul fienile”, capolavoro della prima maturità, prima tela compiutamente divisionista e prima in cui un’attenzione scrupolosa del vero diviene contenuto sociale:
la grande opera torna nell’atelier di Volpedo, dopo poche uscite e a quasi vent’anni dall’ultima, dopo un attento restauro che ne ha restituito l’integrità e ha permesso di verificare gli interventi dell’artista successivi alla stesura avvenuta nel corso del 1893, una correzione dei blu del cielo eccessivamente addensati di cobalto.
In una fortunata sequenza, gestita con passione e impegno dai volontari, e inaugurata con la presenza nello Studio di un altro capolavoro, questa volta della maturità, “Il ponte” della pinacoteca il Divisionismo di Tortona, Volpedo e l’Associazione contano in questi tre anni due biennali e l’evento speciale del 150° anniversario della nascita dell’artista.
La mostra sarà inaugurata sabato 1 giugno e sarà aperta fino al 30; curata da Aurora Scotti e dall’Associazione, è organizzata dalle Gallerie Maspes di Milano, col patrocinio del Comune di Volpedo.
La accompagna un catalogo Edizioni Gallerie Maspes contenente un saggio introduttivo della curatrice e una serie di approfondimenti sulla fortuna critica dell’opera.
“Sul fienile” torna in un atelier arricchito da nuove opere in esposizione e in comodato – una delle quali è inedita – e contestualizzato da disegni, bozzetti, documenti che accompagnano la complessa esecuzione dell’opera.
Capolavoro che appassiona e sorprende.
Manuela Bonadeo