Torna il Tour Gastronomico della Val Borbera

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VAL BORBERA – Era il 1978 quando in Val Borbera partiva il primo “Tour gastronomico” per far conoscere i piatti tipici di questo angolo di provincia che sorge tra Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna. Solo la pandemia ha fermato lo svolgimento di questa iniziativa, organizzata dall’associazione “Albergatori e Ristoratori della Val Borbera e Spinti” e divenuta negli anni uno degli eventi più apprezzati della zona.

Quest’anno, finalmente, dopo lo stop del 2020 e del 2021 si riparte con la 42esima edizione del Tour che si svolgerà, come da tradizione, in due “turni”, nella primavera e nell’autunno. Saranno coinvolti 19 tra ristoranti, pizzerie e pub che proporranno una serie di date con i relativi menù legati alle stagioni. Si comincia il 25 aprile con il ristorante “Da Bruno” a San Nazzaro, frazione di Albera Ligure con un pranzo a base di lumache e si prosegue con altre cinque date fino al 26 giugno con l’ultimo appuntamento al “Parco Mongiardino”, a Mongiardino Ligure. Il calendario autunnale riprenderà l’11 settembre con quindici date e tappa finale il 27 novembre al “Belvedere” di Pessinate.

«La promozione del territorio e dei suoi prodotti è uno dei nostri punti cardine. – spiega Michele Negruzzo, presidente dell’associazione “Albergatori e Ristoratori della Val Borbera e Spinti” – Con le ricette locali e i piatti tipici, unitamente a una cucina di ricerca e rivisitata, cerchiamo di esaltare quanto di meglio offre il territorio soprattutto attraverso proposte sia tradizionali sia innovative. Nelle nostre offerte trovano sempre spazio i prodotti locali: pranzi e cene alla carta o con menù fissi, pizze classiche o a tema, aperitivi, soggiorni e colazioni. L’ospitalità e la ristorazione delle nostre strutture, unitamente al paesaggio, a tratti selvaggio e da scoprire, permetteranno di vivere esperienze che invoglieranno a tornare».

Grazie al Tour si può apprezzare non solo l’enogastronomia ma anche la Val Borbera con i suoi paesini che sorgono come isole tra i monti, in una zona intatta naturalisticamente, in mezzo a prati e boschi e lungo i crinali che in ogni stagione offrono panorami unici.

«Dopo due anni di pausa per l’impossibilità di programmazione causata dal Covid, nonostante le difficoltà date dagli aumenti, spesso ingiustificati, dell’energia elettrica, del gas, del riscaldamento e delle materie prime e malgrado ci troviamo ancora e vergognosamente in zona rossa a causa della peste suina – aggiunge Negruzzo – vogliamo crederci e ripartire, vogliamo dare un segnale che il territorio è vivo e che con le sue eccellenze rialzerà la testa. Da qualcuno, questo spirito di resistenza e di rinascita deve partire e ancora una volta ci arrogheremo noi questo onere ed onore».

L’associazione che lui guida e che opera attivamente proprio dal 1978, oggi conta 15 locali associati (alberghi, ristoranti, pizzerie, bar, agriturismi), distribuiti in questo angolo di Piemonte affacciato sulla Via del Sale e si impegna soprattutto a promuovere quelle le unicità gastronomiche come il Timorasso e il famoso Montèbore.

d.c.

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