Un “album” custode della memoria collettiva

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Fabio Draghi e Fabio Tordi, con Primula Editore, hanno dato alle stampe Alta Valle Staffora – Immagini dal passato. Foto e cartoline da Brallo a Valformosa

È come un album di famiglia l’ultimo libro dato alle stampe da Fabio Draghi e Fabio Tordi per i caratteri di Primula editore. L’album di una famiglia tanto allargata quanto unita: quella che comprende il popolo dell’Alta Valle Staffora con i suoi paesi, i suoi eventi, la sua storia.

Alta Valle Staffora – Immagini dal passato è il titolo del volume nel quale gli autori hanno raccolto, quasi casa per casa, oltre quattrocento tra foto e cartoline d’epoca, che delineano un periodo storico che va dall’avvento della fotografia fino all’inizio del XXI secolo.

Dietro ogni libro sta una ricerca; in questo caso si tratta di una lunga ricerca, dato che i primi passi – ancora inconsapevoli – che hanno portato alla pubblicazione furono mossi già alcuni anni fa. Più precisamente nel febbraio 2018, quando Tordi, brallese di nascita, creò il gruppo Facebook “Brallo vintage” e prese a pubblicarvi alcuni pezzi del proprio archivio personale. Scorci fotografici dei suoi luoghi d’infanzia, per lo più; ma anche ricordi, testimonianze, filastrocche, frasi e modi di dire dialettali.

Si sviluppò da subito un processo partecipativo per il quale altri brallesi (o anche abitanti dei paesi limitrofi) iniziarono a condividere i propri, di ricordi. Tordi aprì poi anche un sito web, brallovintage.it, per intercettare e coinvolgere quanti non fossero soliti utilizzare il noto social network di Palo Alto. Sia il gruppo, sia il sito, sono ancora attivi, e il primo enumera ad oggi 1.151 iscritti; che, per gli onori delle statistiche, rappresentano circa il doppio degli attuali residenti al Brallo.

La collezione che si è andata delineando meritava dunque approdi più duraturi e soprattutto tangibili rispetto a quelli che può offrire la sfera digitale. Così, da un incontro con Fabio Draghi, ecco l’idea di far nascere una pubblicazione tradizionale, cartacea, duratura.

“Lo scopo di questo libro – scrive proprio Draghi nella prefazione – è quello di contribuire a preservare la memoria collettiva dell’Alto Oltrepò Pavese. Una memoria collettiva che si compone di tante singole memorie”.

Il territorio interessato da questo lavoro copre, tanto per iniziare, gli alti crinali che coincidono, in buona parte, con l’antica “via del sale” locale. E naturalmente i monti più iconici: il Penice, il Chiappo, Cima Colletta, il Lesima. Ma ci sono anche i comuni di cui questi luoghi fanno parte, ossia Brallo di Pregola e Santa Margherita di Staffora, con le rispettive frazioni.

Sfogliando la pagine si comincia (in rigoroso ordine alfabetico) dalle foto che riguardano la frazione di Barostro per arrivare, dopo 178 pagine, a Valformosa. Nel mezzo, oltre alle varie località, il volume ospita anche alcuni interessanti contributi: quello della naturalista Vera Pianetta a proposito di peculiarità ambientali e biodiversità dell’Alta Valle Staffora; i ricordi di Natalino Lucchelli, Presidente della sezione C.A.I. di Voghera; alcune considerazioni sul canto di tradizione, a cura di Paolo Rolandi; l’intervento autobiografico del noto showman e musicista Flavio Oreglio (brallese di adozione) e per finire un gustoso racconto di Giuliano Balestrero, ambientato a Pian del Poggio.

“Un mondo che non c’è più, se non nei ricordi: è ciò che traspare e fuoriesce dalle immagini di questo volume”, scrive l’editore, Giorgio Macellari (anch’egli brallese DOC, ndr). “Un mondo che non c’è più, ma dal quale proveniamo e senza il quale non potremmo essere ciò che siamo. L’Alta Valle Staffora (…) è nell’orgoglio e nella commozione di chi la ama, riguardandone il passato con occhi lucidi e colmi di affetto”.

Il libro è disponibile da alcuni giorni in tutte le librerie di Voghera, oltre che nelle edicole di Varzi e Brallo. Può essere acquistato anche direttamente sul sito web dell’editore (www.primulaeditore.it).

Sono già in programma alcune presentazioni: il 5 agosto al Brallo, il 6 agosto a Pian del Poggio, il 9 agosto a Pregola. Tutte le presentazioni inizieranno alle ore 21.

Troveranno interessante questo libro non soltanto quanti a certi luoghi sono legati da ricordi personali o da ragioni dinastiche, ma anche quanti celano nella mente il ricordo in bianco e nero di una gioventù passata nell’autenticità delle cose antiche, della vita semplice. Quanti, ancora, rivivono la solennità del giorno di festa; la magia di una giornata dove non c’era altro che neve su neve (da spalare o con cui giocare, dipende dal punto di vista); i picnic e le fisarmoniche; i coscritti e le grandi compagnie; i monti com’erano una volta, nudi e selvaggi, naturali. È anche un libro da portare con sé nelle gite per queste montagne: per cercare, come in una caccia al tesoro, i siti e riconoscerli nel mondo d’oggi, con tutti i cambiamenti che il tempo ha portato con sé. E, strano a dirsi, in certi casi è stato pure generoso.

Pier Luigi Feltri

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