Un autunno caldo, anzi caldissimo

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Le temperature dei giorni scorsi, più estive che autunnali, confermano che sono in atto cambiamenti climatici di cui nei prossimi tempi avvertiremo le conseguenze nefaste. Gli scienziati dell’Università di Washington hanno studiato il fenomeno in una ricerca pubblicata su “Nature”. Secondo gli esperti “ci aspettano 20 anni di caldo decisivi a causa dell’indebolimento della circolazione atlantica meridionale” che svolge la funzione di trasporto dell’acqua calda verso nord e di quella fredda verso sud. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: innalzamento delle temperature, scioglimento dei ghiacci e mutazioni comportamentali da parte delle specie animali. Ma la vera spiegazione è da ritrovare nell’aumento della quantità di gas serra dovuto alle emissioni prodotte dalle attività compiute dall’uomo. La temperatura globale del pianeta negli ultimi 150 anni è aumentata di 0,8°C ed è previsto un ulteriore innalzamento fino a 2°C in più rispetto alle temperature misurate prima dell’avvento della rivoluzione industriale. “La Provincia Pavese” ha segnalato che la città di Pavia è la terza in Italia per surriscaldamento: “con una temperatura di 1,3 gradi sopra la media del ventesimo secolo, Pavia si piazza ai primi posti nella classifica delle 55 città italiane analizzate dal ECMWF, il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine. Dai dati raccolti dall’European data journalism network emerge che aumentano le giornate calde mentre diminuiscono quelle di gelo. Anche la provincia è costretta a fare la conta dei danni”. Sono temi che andrebbero seriamente affrontati dai grandi Paesi coinvolti mentre, in realtà, i vertici internazionali che si sono tenuti ultimamente non hanno prodotto soluzioni convincenti. Anche il Papa continua a fare appello alla responsabilità attorno al fenomeno, ma resta inascoltato. La mente dell’uomo si surriscalda facilmente e “a mente calda” non si ragiona più.

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