Una bellezza nascosta

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Di Pier Luigi Feltri

Tra le colline dell’alta Val Curone, là dove la strada si fa più stretta e la natura riprende il suo spazio, si nasconde Montacuto. Un borgo che si lascia scoprire senza clamore e sa mostrare ai visitatori una tenace identità, frutto di antiche tradizioni e di un passato segnato da intensi transiti commerciali. A dominare il paese, oggi come un tempo, è la chiesa parrocchiale di San Pietro. Questo edificio sostituì nel secolo XVIII una costruzione romanica preesistente, che si fa risalire al Quattrocento. Ospita alcune decorazioni del pittore tortonese Pietro Mietta, che la affrescò nel 1913. Ma pure altri dipinti di ottima fattura sono conservati in questa chiesa. Fra essi, Il primato di Pietrodi Luigi Morgari (18571935). Pittore prolifico attivo soprattutto in Lombardia e Piemonte, è noto nella nostra diocesi per gli affreschi del Duomo di Voghera. Accanto alla chiesa si trova la canonica, occupata negli anni passati dall’APS “Terra Nuda” che ne ha fatto una residenza d’artisti e la location di eventi creativi (ma al momento è inattiva). Poco distante è situato il castello, o meglio ciò che ne resta. Pur nelle sue attuali condizioni, testimonia l’antico potere del borgo e dei suoi feudatari, i Frascaroli. Fu un presidio strategico per il controllo delle vie di collegamento tra la Liguria e la pianura, e risale al XII secolo. Fuori dal centro abitato, immerso nella quiete della campagna, si trova il piccolo santuario della Madonna dei Campi. Questa chiesa campestre, cara alla devozione popolare, è da secoli un punto di riferimento per gli abitanti della zona. Il presbiterio conserva due cicli di affreschi risalenti a epoche diverse: il primo, datato intorno al 1580, raffigura una serie di santi, tra cui San Bovo; il secondo, realizzato nel 1635, è dedicato ad alcuni episodi della vita della Vergine. Vogliamo, in questa sede, anche ricordare una figura religiosa oggi pressoché dimenticata, tuttavia interessante, legata a questo paese della Val Curone. Riproponiamo, al proposito, le parole pubblicate tempo addietro su questo giornale (6 luglio 1980): “Più ancora che questi monumenti, Montacuto ha un’altra gloria che gli è ormai quasi ignota: si tratta del Beato Berlingero, una delle figure più belle del Convento di Castelletto di Genova, morto nell’anno 1290. Oggi le sue spoglie riposano in San Francesco d’Albaro”. Il francescano (talvolta riportato anche come “Belengerio”) apparteneva alla famiglia dei signori di Montacuto. La sua memoria cade il 30 gennaio.

pierluigi.feltri@gmail.com

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