Una donna importante

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Di Davide Bianchi

Oggi voglio parlare di una della donne più importanti della mia vita, forse l’unica donna che se per davvero mi dovesse “scaricare” sarebbe per me realmente una specie di catastrofe esistenziale senza precedenti, altro che le innumerevoli finali di coppa perse dalla Juve… Questa donna si chiama Luisa, ed è la mia collega. Ha qualche anno più di me, è di origine lucana, ha due figlie, un marito e insegna Italiano, benissimo. Lavoriamo insieme da undici anni, mi conosce perfettamente, parliamo molto, ed è un punto di riferimento, è leale. Con i bambini è in grado di calibrare, con sopraffina maestria, la giusta dose di severità con quella adeguata porzione di dolcezza e affettività che sono imprescindibili nel percorso di sviluppo cognitivo di ognuno di noi. Luisa insegna un Italiano che si amalgama molto bene con il mio modo di fare Matematica. È molto attenta, sin dai primi anni di scuola primaria, alla parte logica e morfo-sintattica del periodo, focalizza il lavoro sulla comprensione del testo, cura meticolosamente la grammatica e l’ortografia, senza trascurare tuttavia la semantica e l’ampliamento del bagaglio lessicale degli studenti. Insomma, in estrema sintesi, è la partner di lavoro ideale, almeno per me. Inoltre si occupa di tutta la parte burocratico-amministrativa in quanto coordinatrice di classe e cura più da vicino i rapporti con le famiglie. Cose che io non faccio, non per scelta, ma per natura. Quest’anno Luisa con la classe prima ha fatto un po’ di fatica e ha dovuto lavorare duramente. Il percorso di insegnamento della lingua italiana e di alfabetizzazione del gruppo è stato più complesso rispetto gli altri anni. Questo non perché i bambini non fossero in grado o perché il metodo di lavoro dell’insegnante non fosse adeguato, ma semplicemente perché alla classe è venuta meno la media di quattordici ore settimanali di lingua italiana: le mie. Sia chiaro: tutti hanno imparato a leggere e scrivere molto bene. Tuttavia, il principale effetto collaterale, nel breve termine, del nostro metodo di lavoro basato sull’impiego della lingua inglese nelle discipline logico-matematiche è proprio il fatto che circolano due linguelavoro nell’ambiente di apprendimento: l’italiano e l’inglese; ed è evidente che il pieno sviluppo della prima, soprattutto nei bambini stranieri, avverrà in un lasso di tempo un po’ più dilatato. È il prezzo che bisogna pagare, ma nel lungo termine gli sforzi saranno ripagati attraverso un dialogo inesauribile tra le due lingue.

biadav@libero.it

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