Un’estate al ketchup tra nuvole di fumo
Venerdì scorso, dopo la presentazione del mio libro a Tortona, cerco un posto in cui mangiare qualcosa. Sono le 11 di sera. Le cucine di tanti locali sono già chiuse. Così finisco al McDonald’s e lì provo la netta sensazione che sto invecchiando. Che non appartengo più a certi mondi. Ordino e mi accomodo a un tavolino all’aperto. Sono una mosca bianca: io, il più anziano, in mezzo a un’orda di adolescenti, in gruppi, a frotte, che arrivano in sella a motorini smarmittanti, che urlano, che si insultano, che ridono sguaiatamente, che fanno battute volgari all’indirizzo delle loro coetanee. Da un altro tavolo si alzano delle nuvole di fumo bianco vaporoso: qualcuno sta fumando una sigaretta elettronica o un narghilè? Mi trovo a disagio: ho il timore che un bullo voglia attaccare briga con me. Cerco di fare l’indifferente, di non incrociare i loro occhi per evitare che mi dicano: “Cos’hai da guardare?”. Perché lo dicono; lo sapete che lo dicono, no? Il mio Crispy McBacon (che di solito mi piace tantissimo) mi va per traverso. Penso: è vero, sono finite le scuole, vogliono divertirsi. E penso che alla loro età anch’io ero strafottente. Poi mi faccio coraggio: no, non è vero. Mi spiace, io e i miei amici non eravamo così. Saremo stati esuberanti e chiassosi, ma maleducati no. Non facevamo paura a nessuno. Non ci saremmo mai rivolti a un adulto con quella violenza verbale. Non voglio lodare il passato: ogni epoca ha i suoi deragliamenti. Però questi ragazzini mi sembrano davvero persi. Spero, non “perduti”. L’arroganza nasconde sicuramente l’insicurezza e la fragilità dei pochi anni. Non lo ammettono, ma sono alla ricerca di qualcuno che li ascolti. Sarei anche disponibile però da dove iniziare? Al mio posto servono educatori capaci ed esperti. Servono famiglie unite in cui ci si vuole bene. Servono dei “no” e delle carezze. Chi se ne occuperà in queste vacanze? Chi riempirà quei vuoti? Dobbiamo insegnare loro a sentire la vita: “noi” lo facciamo da anni negli oratori, adesso nei GrEst. Le porte sono aperte. Proveranno il gusto di un’amicizia leale che è un po’ più sapida di un’estate al ketchup.