Viaggio a Teo, il paese della nonna del Papa
A Cabella Ligure va in scena “Fuori Festival”, la kermesse organizzata in occasione dell’“Anno delle Radici Italiane”
Venerdì 26 luglio ha preso il via la kermesse “Fuori Festival”, organizzata dal Comune di Cabella Ligure, vincitore del bando indetto da Maeci (Ministero degli Affari Esteri) e Mic (Ministero della Cultura) per celebrare il “2024 – Anno delle radici italiane nel mondo”. Si tratta di un’iniziativa finanziata dall’Unione Europea per sensibilizzare le comunità sul tema dell’emigrazione italiana e per creare un’offerta turistica mirata e integrata, costituendo una rete di Enti certificati come “Italea – Comune delle radici italiane”. Sono 820 in Italia i Comuni vincitori del bando che si fregiano del titolo e in provincia di Alessandria ci sono Cabella Ligure e Rivalta Bormida.
La rassegna cabellese, denominata “Fuori Festival” per evidenziare il legame con “30 giorni di nave a vapore”, l’evento dedicato alle emigrazioni che si tiene in paese con cadenza biennale, è suddivisa in due parti. Tutte le manifestazioni sono gratuite e si svolgono anche in caso di maltempo.
La prima parte è quella dedicata al “BalFolk”, un repertorio che comprende un insieme di danze di origine popolare ballate su musica folk o neofolk. Tre gli appuntamenti previsti. Il primo, intitolato I suoni sulle navi dei migranti, è andato in scena al Palavittoria il 26 luglio alle ore 21 per ricordare i balli e i canti che accompagnavano i 30 giorni di viaggio di chi attraversava l’oceano in cerca di una vita migliore. Sul palco c’era il trio “Trinacria”, formato da tre musicisti emigrati di origine siciliana. Il secondo appuntamento si terrà nella serata del 6 agosto con il Duo Filippo Gambetta (organetto) e Sergio Caputo (violino), due artisti che tengono da molti anni concerti e workshop in tutta Europa sui loro strumenti. Il gran finale sarà la serata dedicata ai pifferi della montagna di domenica 11 agosto. Profondamente legati al territorio delle Quattro Province, Stefano Valla e Daniele Scurati sono i continuatori diretti del repertorio musicale tradizionale legato al piffero ovvero l’oboe popolare e alla fisarmonica. La loro attività, in collaborazione con l’associazione “Musa – Musiche, Canti e Danze tradizionali delle Quattro Province”, è volta a mantenere viva la musica e la cultura di tradizione orale di quest’area montana e a stimolarne la diffusione.
La seconda parte di manifestazioni, intitolata “Le Radici del Papa”, è stata organizzata per valorizzare Teo, piccola frazione che dista 4 km dal centro di Cabella Ligure dove, nel 1887, è nata Maria Gogna, la nonna materna di Papa Francesco. Per chi desidera ripercorrere la vita da ragazza di Maria, partita con la famiglia per l’Argentina agli inizi del ’900, è in programma un’escursione a piedi o in ebike (noleggiabile in loco), che partirà lunedì 5 agosto alle 9 dal Palavittoria e si snoderà lungo l’antica strada di Santa Marta, con l’accompagnamento di alcuni volontari. All’arrivo è previsto un piccolo rinfresco a cura della Pro Loco e la visita all’oratorio e alla mostra fotografica. Per prenotare si può telefonare ai numeri 333 7138058 e 347 4469641. La giornata si concluderà alle ore 21 presso il Palavittoria con la proiezione del docufilm Il Nostro Papapresentato e commentato da Massimo Minella, giornalista di Repubblica e scrittore, che ha ricostruito il viaggio della famiglia Bergoglio in un libro poi diventato un racconto teatrale e, infine, confluito nella pellicola trasmessa da Rai Uno il 25 dicembre 2020.
La figura della nonna del Papa, a sua volta, richiama al forte legame con la religione e le tradizioni locali tipiche di queste valli. Tra queste un posto speciale lo occupa la festa patronale di san Lorenzo che si celebra il 10 agosto ed è sempre stata molto sentita dai cabellesi emigrati. Quest’anno il patrono sarà ricordato proprio sabato 10 agosto alle ore 17 con la Santa Messa animata dalla Corale Alta Val Borbera e seguita dalla processione con la statua del santo per le vie del paese accompagnata dalla banda musicale di Borghetto Borbera.
Parlando di tradizioni non si poteva dimenticare il cibo, espressione della cultura popolare portata dai migranti nel nuovo mondo. Per questa ragione il turismo delle radici intende riscoprire quelli che sono sempre stati gli alimenti base della cultura contadina: pane e formaggio. Alla tradizione culinaria locale sono dedicati i “Laboratori delle Radici”, due pomeriggi per imparare, sotto la guida esperta di due giovani imprenditrici locali, come si preparano focacce e formaggi. Si inizia il 6 agosto alle ore 15.30 presso il laboratorio “Cuore di Pane Bio” con Maninpasta, piccolo corso di focacceria tradizionale dell’Appennino Ligure (per le prenotazioni chiamare il 320 0609832). Al termine del corso, presso il Palavittoria, si degusteranno le focacce preparate e i prodotti con marchio De.Co. di Cabella Ligure.
Il secondo laboratorio, intitolato Le capre e il loro formaggio, si terrà il 13 agosto alle ore 15.30. Nella splendida cornice dell’azienda agricola Capannette, situata lungo la strada che da Cabella porta a Pobbio, sarà possibile immergersi nella natura e fare un salto indietro nel tempo. Dopo una visita guidata all’azienda, la titolare insegnerà ai partecipanti le tecniche della tradizione casearia e alla fine si mangerà insieme il formaggio preparato. Anche per questo laboratorio la prenotazione è obbligatoria (cell. 346 0357419). Durante “Fuori Festival” si potrà visitare il “Centro Documentale e Mostra Permanente sull’emigrazione dalla Val Borbera” (Cde) aperto la scorsa estate dall’associazione “Roba da Streije”, che gestisce la Biblioteca comunale.
Daniela Catalano