Vignaioli in attesa dei ristori. E fanno guerra alle etichette

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Sono 600 le aziende dell’Oltrepò colpite dalla peronospora; 16 milioni i danni calcolati

CASTEGGIO- 600 aziende vitivinicole oltrepadane (più di 1 su 3) colpite e oltre 16 milioni di euro di danni. È questo il bilancio finale della diffusione della peronospora sui vigneti dell’Oltrepò pavese, che ha letteralmente falcidiato la produzione della passata vendemmia, con perdite anche dell’80 e 100% nelle zone più colpite dalla malattia. Il mondo del vino, intanto, è scosso anche da altre preoccupazioni, legate al nuovo piano Ue che potrebbe imporre nuove etichette allarmistiche sulle bottiglie e prevedere più tasse sui consumi. I numeri sull’emergenza peronospora sono stati resi noti dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, in una lettera inviata nei giorni scorsi al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, per sollecitare il Governo, a fronte di questa situazione emergenziale per la viticoltura, a valutare una deroga per consentire l’accesso ai ristori del Fondo di solidarietà nazionale per le aziende, in quanto i vigneti, essendo beni assicurati, sarebbero esclusi dai rimborsi. La richiesta è di una deroga all’articolo 5, comma 4, del decreto legislativo 102/2004, dove si specifica che “sono esclusi dalle agevolazioni previste al presente articolo i danni alle produzioni e alle strutture ammissibili all’assicurazione agevolata o per i quali è possibile aderire ai fondi di mutualizzazione”. La deroga, già concessa nel 2023 per i danni da peronospora nei vigneti del Centro-Sud Italia, consentirebbe quindi l’accesso ai ristori del Fondo di solidarietà nazionale anche per le aziende lombarde colpite lo scorso anno, con particolare riferimento al territorio dell’Oltrepò. Ma le preoccupazioni per il settore non sono finite. Dopo la minaccia di introdurre dazi sulle importazioni, lanciata da Trump, scatta l’allarme per il nuovo documento di lavoro della Commissione europea all’interno del piano “Beating Cancer”, finalizzato alla lotta contro il cancro, dove, oltre all’introduzione di etichette allarmistiche sui rischi per la salute causati dal vino, si parla di una revisione delle regole sulle aliquote dell’imposta sull’alcol. Piano che era già stato parzialmente bocciato e che ora viene riproposto. Di «nuova crociata contro il vino» parla il vicepresidente del Senato, Gianmarco Centinaio: «Siamo pronti ancora una volta a dare battaglia contro decisioni che non avrebbero alcun fondamento scientifico e finirebbero solo per penalizzare uno dei prodotti di maggior prestigio e qualità del nostro export agroalimentare»– il commento del senatore pavese.

Oliviero Maggi

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