Vignole è come un museo
Di Pier Luigi Feltri
Vignole Borbera, situato allo sbocco della valle omonima, è un borgo in cui la storia e il paesaggio urbano si intrecciano in modo dinamico, stimolando il desiderio di esplorare. A rendere interessante la visita di questa località è la presenza di una serie di pannelli informativi disseminati per tutto il centro abitato. Si tratta dell’iniziativa “Il museo lungo la strada”, che consente di immaginare il paese com’era, apprezzando le trasformazioni urbani- stiche e i cambiamenti nella società che hanno interessato Vignole nel corso dei decenni. I pannelli descrivono, infatti, non soltanto i principali monumenti, ma anche le trasformazioni del nucleo urbano, l’avvicendarsi dei pubblici esercizi e le vicende dei suoi più illustri abitanti. Seguire questo percorso significa addentrarsi nell’anima vera del luogo, quella che di solito conoscono solo gli abitanti più curiosi e legati al territorio. Da un punto di vista storico, l’abbazia di Precipiano è il luogo più antico di Vignole del qua- le si abbia documentazione. Ebbe un ruolo di grande rilievo nella vita religiosa ed economica della valle. Secondo la tradizione fu fondata nel 722 per volere del re longobardo Liut- prando, in occasione della traslazione a Pavia del corpo di sant’Agostino. Si ritiene che le spoglie del santo fecero sosta proprio in questo luogo (si veda, al proposito, l’articolo pubblicato su Il Popolo del 20 gennaio 2022). Del complesso resta oggi solo una torre, che si considera come l’edificio più datato dell’intera valle. Il parco che la ospita, privato, è di proprietà della famiglia Cauvin. Nel centro del paese si può visitare la chiesa di san Lorenzo. La sua origine risale probabilmente all’XI secolo, ma la struttura attuale ha origine nel XVIII secolo. Racchiude elementi decorativi e artistici di pregio. Appena fuori dall’abitato, merita attenzione la chiesa di Nostra Signora delle Grazie, comunemente chiamata “Chiesa del Chioccale”, situata nell’omonima località e costruita nel 1836 come ex voto alla Madonna per la fine di un’epidemia di colera. Un altro degli elementi più significativi di Vignole Borbera è poi, nonostante i numerosi rimaneggiamenti, il castello (XVI-XVII secolo). Presso il cimitero del paese, nella cappella di famiglia, riposa Umberto Maria Pasquale, salesiano, che fu direttore spirituale e biografo della beata Alexandrina Maria da Costa, la “Santinha de Balasar”. Nativo di Vignole era anche Giuseppe Pianezza, partigiano e europeista, confinato a Ventotene con Sandro Pertini e Altiero Spinelli.
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