Ville confiscate alla criminalità organizzata
I beni si trovano a Montù Beccaria. Al loro posto potrebbe sorgere una casa di riposo
MONTÙ BECCARIA – Ville che sono state confiscate alla criminalità organizzata da destinare a spazi per gli anziani. Nei giorni scorsi il Comune di Montù Beccaria ha ottenuto dall’Anbsc (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) un complesso di due ville e della casa del custode, due terreni, quattro garage, un ampio spazio esterno (dove nel 1965 si tenne la prima edizione della Rassegna dei vini di Montù Beccaria), un locale adibito a magazzino, per un valore complessivo di quasi 800 mila euro, che sono stati confiscati a un imprenditore condannato per bancarotta e riciclaggio con una sentenza definitiva della Cassazione nel 2014.
L’Amministrazione comunale già nel 2011 aveva fatto richiesta all’Agenzia per ottenere questi immobili e ora, dopo quasi 12 anni, grazie a un’accelerazione della procedura negli ultimi mesi, sono entrati nelle sue disponibilità. I legali di uno Studio milanese che supporta l’Agenzia hanno consegnato le chiavi alla sindaca Mary Albina Lardini per formalizzare ufficialmente il passaggio.
Il complesso si trova in vicolo del Poggio, nella collina di fronte al castello, in una delle zone più panoramiche del paese: l’area è da tempo in stato di completo abbandono e di recente è stata usato spesso come rifugio di senzatetto, che hanno danneggiato anche gli arredi interni. Ora toccherà al Comune decidere come saranno utilizzati gli edifici che, come prevede la cessione da parte dell’Agenzia, dovranno avere uno scopo sociale. In questo caso, l’Amministrazione comunale sta pensando a una casa di riposo per anziani: «Una delle idee è quella di trasformarla in una residenza per anziani. – spiega la sindaca – Lo scorso anno la Regione ha messo a bilancio 1 milione di euro per tutta la Lombardia per la sistemazione di questi beni confiscati. Vedremo di riuscire a trovare delle formule, magari con i privati, per portare avanti il progetto».
Sul territorio nazionale, degli oltre 36 mila immobili confiscati, a partire dal 1982 al 2021, ne erano stati destinati a enti o organizzazioni benefiche meno della metà. Degli oltre 19 mila beni immobili in gestione all’Agenzia nazionale, istituita nel 1996 per questo scopo, gran parte sono stati confiscati in via definitiva ma rimangono ancora da destinare perché presentano varie forme di criticità (per quote indivise, irregolarità urbanistiche, occupazioni abusive e condizioni strutturali precarie) oppure restano accantonati in attesa delle verifiche dei creditori.
Oliviero Maggi