Voghera, rimpasto di giunta: le critiche di Udc e Pd

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VOGHERA – Sul rimpasto della Giunta Garlaschelli non tardano ad arrivare le critiche del gruppo di minoranza dell’Unione di Centro guidato dal consigliere Nicola Affronti. «Rispetto all’avvenuto rimpasto di Giunta – commentano dai banchi dell’opposizione – l’Unione di Centro Voghera esprime le proprie forti perplessità. È di tutta evidenza che l’Amministrazione Garlaschelli risulta sempre più a trazione leghista. Per l’ennesima volta la voce è della sindaca ma chiaramente le scelte di altri, di pochi maggiorenti del partito che impongono di fatto la propria linea sugli assessorati alla Sicurezza, al Commercio, all’Ecologia e alla Cultura, con scelte di pura continuità proprio quando a Voghera servirebbe, al contrario, forte discontinuità». «Un’amministrazione tuttavia ingenerosa verso chi, come Francesca Miracca, ha contribuito pesantemente alla vittoria dell’attuale sindaca, una revoca a nostro avviso avvenuta nei modi e nei tempi più cinici. – concludono i consiglieri – Totalmente assente in questa partita Forza Italia e la parte più moderata della coalizione, a cui chiediamo uno scatto d’orgoglio, di rialzare il proprio sguardo a difesa dei valori che essa dovrebbe rappresentare». Critiche anche dal Pd: «Hanno perso tutti, soprattutto i vogheresi. – è il commento della consigliera Ilaria Balduzzi – Il tardivo e raffazzonato rimpasto della Giunta ci lascia molto perplessi nei tempi, nei modi e nei contenuti. E conferma tutta la spaccatura e la debolezza di questo Centrodestra, l’incapacità di amministrare e quindi la necessità di tornare alle urne. La Lega Vogherese, da mesi in chiara difficoltà, sotto i riflettori locali e nazionali e tormentata dalle faide interne, fa la voce grossa con gli alleati, mantiene i 4 assessorati e si aggiudica una delega in più: la Cultura, finora in quota alla sindaca. Ma si spacca al suo interno perdendo pezzi. Forza Italia nemmeno nel peggior incubo poteva pensare a un simile finale. O meglio, a una simile fine. Trasformarsi da partito trainante del Centrodestra cittadino a satellite della Lega assieme a Fratelli d’Italia compostamente e rispettosamente allineati. Dopo le richieste, le proposte, le pretese, le velate minacce e i mal di pancia sulla stampa accetta di fatto un rimpasto che la vede spettatrice. La sindaca che aveva tentato di imporre la propria linea abdica a “sindaca dello schermo”, per usare un linguaggio dantesco a lei tanto caro, perché subisce decisioni di altri che non ammettono dialogo o alternative. E che potevano essere prese molto prima».

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