Volpedo fa il bis con la “spiga verde”
VOLPEDO – Capita di vedere passeggiare al martedì mattina, e non solo durante il fine settimana, turisti italiani e stranieri che ammirano le bellezze storico-artistiche legate a Giuseppe Pellizza, percorrono stradine che portano in campagna e sui colli, respirano l’aria di un paese agricolo che, già “in tempi non sospetti”, aveva una vocazione turistica. «Ad averci visto lungo era stato il nostro indimenticato Giancarlo Caldone – ricorda Elisa Giardini, attuale sindaco di uno dei “Borghi più belli d’Italia” – che l’anno scorso ha gioito con noi per il conferimento della “Spiga Verde”, dedicata ai comuni rurali e assegnata da Foundation for Environmental Education (FEE) Italia e da Confagricoltura. Tra gli indicatori necessari per ottenerla c’è il “fattore turismo”: il nostro ex primo cittadino credeva molto nelle potenzialità di Volpedo e nella grande sinergia tra le persone che la animano. Nel 2020 festeggiamo per la seconda volta questo riconoscimento, che corrisponde alle “Bandiere blu” delle località balneari». Volpedo è l’unico centro in provincia di Alessandria ad aver raggiunto l’ambito traguardo (assegnato a 46 realtà in tutt’Italia). Il merito va a chi, volontario o impegnato nelle attività di rilancio per il paese, ha contribuito all’immagine di questo vivace comune della Val Curone: l’associazione Pellizza, la cooperativa “Volpedo Frutta” e il sodalizio di produttori biologici de “La Strada del Sale”, operativi sotto l’antico mercato al sabato mattina. «Questi non sono solo imprenditori della zona, ma arrivano anche da Sale, Pontenizza, Fortunago – spiega sempre Elisa, che a 27 anni si è trovata in eredità la felice “gestione Caldone” – e spazzano il mercato e ci aiutano con gli eventi. Poi mi vengono in mente i sentieri sulle colline, tracciati con l’aiuto del CAI e tenuti in ordine dai volontari dell’associazione “Insieme per il territorio”, di “Azalai Asd” e della consulta anziani di Volpedo. Sono queste le preziose persone che si prendono cura del luogo dove vivono, tenendolo pulito e abbellendolo, come nel rione Torraglio».
Alessandra Dellacà