Volpedo nelle case dei giapponesi
In autunno si sono svolte le riprese della trasmissione dedicata al paese di Pellizza. Venerdì scorso la proiezione pubblica alla presenza del sindaco Elisa Giardini
VOLPEDO- Venerdì 24 gennaio nella sala dell’Hub di Volpedo è stato proiettato ufficialmente il documentario trasmesso da Nippon Television BS4 per la serie Racconti dei Piccoli Borghi d’Italia che ha visto protagonista il paese di Pellizza. Sullo schermo sono apparsi i volti di Amedeo, Ester, Lorenzo e Yvette, i volpedesi protagonisti dell’avventura che ha portato il paese alla ribalta nipponica. A introdurre la serata è stato il consigliere comunale Claudio Gnoli che ha raccontato la genesi e i contenuti dell’iniziativa, alla presenza della sindaca Elisa Giardini, soddisfatta di questa nuova occasione di visibilità per la sua comunità. Proprio lei ci ha raccontato di aver ricevuto, a metà settembre dello scorso anno, una mail dalla produzione giapponese che segue la serie di documentari dedicati all’Italia, messi in onda in Giappone ogni sabato alle ore 18.
La M&M Mediaservices era alla ricerca di persone che vivono nel territorio e che attraverso il racconto della loro vita quotidiana possono trasmettere un messaggio di amore per la famiglia, le amicizie e il legame con il borgo nel quale abitano. Giardini, piacevolmente stupita della mail, che ha considerato un “esperimento” interessante, ha deciso di inoltrarla al consigliere comunale Claudio Gnoli «perché mi sembrava il più adatto ad occuparsene, – ha raccontato la sindaca e in poco tempo lui aveva già risposto, prendendo i primi contatti. Ha poi stilato una lista di circa dieci persone che gli parevano adatte e a ciascuna ha spiegato e proposto l’idea di farsi riprendere durante tutta la giornata nella vita all’interno del borgo.
Le persone scelte, una volta acconsentito a essere messe in contatto con la produzione, hanno avuto un’intervista telefonica con i responsabili delle riprese e, alla fine, sono state selezionate due famiglie». La prima, volpedese doc, è quella di Amedeo Ballestrasse, titolare insieme alla mamma dell’azienda agricola biologica Lenti e la seconda la famiglia di Yvette Rosany, originaria del Madagascar, che vive a Volpedo da circa 15 anni. «La troupe giapponese – ha proseguito Elisa Giardini – è arrivata a Volpedo ai primi di ottobre, ha soggiornato a proprie spese nel Family Hostel presso la struttura Hub Volpedo e ha ripreso la vita dei due protagonisti: Amedeo nei campi con la mamma mentre raccoglieva la verdura, macinava il mais e vendeva i suoi prodotti al mercato biologico volpedese del sabato mattina; Yvette mentre era impegnata, insieme al figlio Lorenzo, nel trasloco da una casa all’altra sempre paese».
Nel documentario, con i dialoghi in italiano, il commento e i sottotitoli in giapponese, sono stati ripresi molti scorci del borgo e tanti cibi cucinati dalle due famiglie. Ad esempio, si vede la famiglia di Amedeo mangiare il risotto con i funghi nel pranzo domenicale, insieme alla nonna Mariuccia di 102 anni e al papà Giuseppino mentre prepara le bruschette al tartufo. La puntata, dopo la trasmissione in anteprima a dicembre in Giappone, è stata proiettata pubblicamente venerdì scorso a Volpedo. «Io ho deciso di attendere e di vedere il documentario insieme a tutti i miei compaesani – ha spiegato la prima cittadina – e tanti sono stati gli interventi in sala. L’aspetto che mi è piaciuto di più è stato osservare come le vite delle due famiglie, indipendentemente dalle telecamere, si siano più volte incrociate: sia casualmente al bar “Italia” il sabato mattina, sia di proposito per il trasloco, perché Amedeo ha aiutato il figlio di Yvette a trasportare il materasso.
Ritengo che questo sia uno dei pregi del vivere in un piccolo comune: c’è uno scambio vicendevole, un mutuo soccorso che arricchisce e che aiuta a semplificare la vita quotidiana». Dalle parole della sindaca emerge la soddisfazione per il successo di questa impresa, frutto della collaborazione di un paese capace di lasciarsi coinvolgere dalla novità.
La stessa produzione ha raccontato di aver ricevuto numerosi “no” e tanta indifferenza da altre amministrazioni che non hanno saputo cogliere il lato positivo della proposta. Ora anche in Giappone conoscono i paesaggi tanto amati da Pellizza, e chissà che nei prossimi mesi i giapponesi non siano curiosi di venire a scoprire di persona il borgo della Val Curone.