Xilopan: intesa azienda-sindacati

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Chiusa la vertenza della fabbrica di Cigognola che ha licenziato 65 dipendenti

CIGOGNOLA- Raggiunto l’accordo sui licenziamenti alla Xilopan di Cigognola. La scorsa settimana la Camera del lavoro di Stradella ha ospitato la firma dell’intesa, che chiude la vertenza iniziata a metà gennaio, quando la proprietà della storica azienda di produzione di pannelli truciolari per l’industria del legno di località San Giuseppe aveva annunciato la decisione di sospendere l’attività con il licenziamento collettivo dei 65 dipendenti. Presenti alla firma Mario Cavaliere (Filca Cisl Pavia Lodi) e Massimo Vidal (Fillea Cgil Pavia), i sindacalisti che hanno condotto la trattativa, i conciliatori, il direttore dello stabilimento Xilopan e un legale della proprietà. La giornata è iniziata con la firma dei singoli accordi con i lavoratori, prima per i 6 che hanno optato per l’accesso alla cassa integrazione straordinaria e poi per tutti gli altri che hanno scelto di uscire subito dall’azienda, infine la sigla dell’intesa tra sindacati e proprietà che mette un punto alla vertenza. Una trattativa durata un mese e mezzo, serrata fino alle ultime ore, in cui i sindacati hanno cercato di tutelare il più possibile gli interessi dei lavoratori. Lunedì l’azienda ha fatto partire la richiesta di cassa e, come prevede l’accordo, fino alla risposta del ministero, i 6 lavoratori che ne usufruiranno saranno messi in aspettativa retribuita. Confermate le cifre della buonuscita per gli altri ormai ex dipendenti, così come scaturite dal confronto tra azienda e sindacati: si parte da una cifra base di 10 mila euro, a cui si aggiunge un bonus di 5 mila euro (per chi ha 54 anni di età o almeno 15 anni di servizio) e di 10 mila euro per chi ha sia i requisiti di età sia di anzianità di servizio; per chi deciderà di uscire subito senza accedere alla cassa è previsto il pagamento di una mensilità in più di circa 2.500 euro lordi. «Certo non si può parlare di una vittoria, perché si tratta sempre della chiusura di un’azienda con dei licenziamenti, però si apre un nuovo capitolo. – commentano i sindacalisti Cgil e Cisl – Non c’era nemmeno un’altra strada, perché, anche se nessuno avesse voluto andare via, l’azienda avrebbe chiuso lo stesso e fatto i licenziamenti in autonomia». Nell’accordo, inoltre, è stata inserita una postilla legata al fatto che, qualora l’azienda dovesse essere ceduta o riprendere l’attività, i lavoratori in cassa integrazione sarebbero richiamati; un’eventualità che, però, al momento sembra molto remota, perché in questi mesi nessuno si è fatto avanti per rilevare il sito produttivo.

Oliviero Maggi

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